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Mense, partenza ritardata: "A bocca asciutta fino a ottobre"

Polemica alle scuole Fucini per i ritardi nell’avvio del servizio di refezione, che comincerà il 29 settembre. I genitori "Delusi, è inaccettabile". Ma il preside: "Non potevamo garantire una degna fruizione per tutti".

Francesco Feola, preside dell’istituto comprensivo Fucini

Francesco Feola, preside dell’istituto comprensivo Fucini

PISAOrario ridotto per le prime due settimane di scuola e assenza del servizio di refezione fino al 29 settembre all’Istituto comprensivo Fucini. E’ questa la goccia che ha fatto traboccare il vaso innescando una polemica che si sta allargando a macchia d’olio ad altre scuole dell’infanzia e primarie in cui sussiste il problema. Alle ‘Fucini’ alcuni rappresentati dei genitori hanno scritto una lettera indirizzata al dirigente scolastico, Francesco Feola, e al Consiglio di Istituto, pretendendo chiarimenti sul ritardo ed esprimendo "un forte senso di delusione per l’ennesima gestione calata dall’alto, senza reale coinvolgimento delle famiglie. Non è accettabile che, nonostante i tre mesi estivi a disposizione, non si sia riusciti a garantire una partenza regolare dell’anno scolastico, con il servizio mensa attivo fin dal primo giorno".

La questione sarebbe connessa a doppio filo alle problematiche legate all’incertezza sull’assegnazione dell’organico afferente al servizio di assistenza specialistica nelle scuole a seguito dello scioglimento della Società della Salute. Da qui la decisione di ritardare l’avvio del servizio mensa per "l’impossibilità di garantire a tutti gli alunni la corretta e sicura fruizione del pasto e del tempo pieno". "Quest’anno abbiamo richiesto un monte ore pari a 376, in modo da garantire la copertura dell’assistenza specialistica a un totale di 38 bambini con disabilità, ma al momento navighiamo nel buio - spiega il preside Feola -. Il nostro interlocutore dovrebbe essere la Società della Salute fino al prossimo 31 dicembre ma ad oggi, proprio come altri istituti, non abbiamo ricevuto risposta né sulle tempistiche né sulle modalità di assegnazione dall’ente erogatore".

"L’anno scorso - aggiunge il preside - abbiamo fatto i salti mortali per garantire il tempo pieno a partire dal 22 settembre, ed è stato possibile soltanto grazie ad una complessa riorganizzazione interna dell’organico che è andata a tamponare la carenza di assistenti specialistici. Sono anni che la nostra scuola è impegnata a garantire inclusione e massima qualità del servizio e questo è stato riconosciuto anche dai rappresentanti dei genitori nel Consiglio di Istituto che hanno condiviso la validità delle motivazioni della scuola. Sono anch’io dispiaciuto - conclude Feola - e mi auguro che la situazione si risolva quanto prima".

Intanto, sulla questione è intervenuta anche la consigliera comunale Pd Maria Antonietta Scognamiglio: "L’attivazione o meno dell’assistenza specialistica come può bloccare l’intero servizio? Facciamo chiarezza: assistenza specialistica e refezione non sono legate. In ogni caso, stiamo parlando di due disservizi che vanno ad impattare sull’organizzazione familiare generale e in modo particolare su quei nuclei in cui sono presenti studenti con disabilità. L’amministrazione comunale avrebbe dovuto sciogliere questi nodi per tempo, senza mettere in difficoltà le famiglie. Perché non lo ha fatto?".

Ilaria Vallerini