REDAZIONE PISA

La truffa "Rapina violenta con la sua auto"

I ladri poi hanno chiesto all’uomo di presentarsi in caserma per rubare nella sua abitazione. Ma la vittima si è accorta del raggiro

Una campagna anti truffa dei carabinieri (. foto di repertorio

Una campagna anti truffa dei carabinieri (. foto di repertorio

È rimasto in casa notte e giorno con la paura che arrivassero i ladri. Tentativo di truffa martedì pomeriggio ad Asciano. A raccontarlo è la persona che ha poi reagito sventandola. "Ieri pomeriggio – spiega – ho ricevuto una telefonata da un certo maresciallo Sciuto dell’arma dei carabinieri (che non esiste, come abbiamo verificato con gli uomini dell’Arma, ndr), dicendomi che la mia auto, ben descritta con targa, particolari e i miei dati anagrafici, era stata usata per una rapina a mano armata con sparatoria il giorno precedente sul nostro territorio. La voce era ben ferma, decisa, l’uomo parlava un italiano corretto". I primi sospetti. "Quando ho risposto che non era possibile, perché non l’avevo mai utilizzata ed era in garage, mi è stato risposto che avevano probabilmente usato un’altra macchina con una targa, finta, uguale alla mia". Seguono altri dubbi. "Dopo varie domande, mi hanno fornito il numero fisso del Comando a cui avrei potuto telefonare e mi hanno dato appuntamento alla caserma per la mattina seguente alle 10, hanno aggiunto che sarebbero venuti a perquisire la casa nel tardo pomeriggio". Inoltre hanno annunciato anche un sopralluogo per capire se nell’abitazione ci fossero armi o gioielli. Lo sconforto, poi l’intuizione. "Ho chiamato la centrale dei carabinieri e mi hanno assicurato che non c’era stata nessuna rapina nella zona, né tantomeno una segnalazione a mio nome per la mia auto". A quel punto, la vittima scampata al raggiro ha chiesto un intervento delle forze dell’ordine tramite il 112, il numero unico di emergenze. "Ma nessuno – il suo sfogo – è intervenuto". "Sono rimasto in casa ad aspettare la visita dei truffatori/ladri sia la sera che il giorno dell’appuntamento quando l’avrei lasciata sicuramente per loro, incustodita. In queste ore di attesa ho avuto paura. E non sarebbe servito chiamare sul momento, in caso di visite sospette, nessuno avrebbe fatto in tempo ad arrivare da me". "Ho raccontato la mia storia anche per segnalare e mettere in allerta i cittadini sulla possibilità di queste telefonate". I carabinieri, quelli veri, ribadiscono che non è questa la loro modalità di procedere nei casi in cui ci fosse davvero un problema con la vettura di un cittadino e che è sempre bene verificare, così come ha fatto il protagonista della tentata truffa, chiamando i numeri di emergenza e fissi del comando. Attenzione anche a questo: con il sistema chiamato "ID Spoofing" il numero da cui si riceve la chiamata può essere alterato per far credere che la comunicazione arrivi da una fonte affidabile ma così non è. Antonia Casini