ANTONIA CASINI
Cronaca

L’ultimo gesto di Leo, ha salvato quattro bimbi con la donazione degli organi

Cinque in tutto le persone che hanno una nuova vita grazie a lui. La famiglia Renzoni chiede anziché fiori, una raccolta fondi per i più piccoli

Lo striscione appeso al liceo Buonarroti per Leonardo Renzoni (Renzo per gli amici)

Lo striscione appeso al liceo Buonarroti per Leonardo Renzoni (Renzo per gli amici)

Pisa, 25 settembre 2025 – Una settimana dopo lo scontro frontale in un’area vuota vicino allo stabilimento Ikea, il dolore è sempre lì, devastante. Anche perché non si sa ancora che cosa sia successo. La famiglia di Leonardo, 16 anni, che è morto tre giorni dopo in ospedale, ha deciso, avendone la possibilità, di donare gli organi del figlio. E quegli organi hanno salvato quattro bambini e un adulto che erano in attesa di riceverli. “Avrebbe voluto così”, ci aveva spiegato il padre Michelangelo, perché Leonardo era “altruismo puro. Era generoso con tutti”. “Ci ha sempre detto: ’Se qualcosa può fare bene a un altro perché non farla?’”, ci aveva raccontato il papà quasi con un sussurro.

LEONARDO RENZONIHVER
Leonardo Renzoni, 16 anni (ne avrebbe compiuti 17 a dicembre), era stato ricoverato in ospedale mercoledì 17 settembre dopo lo scontro violentissimo

Leonardo Renzoni, 16 anni (ne avrebbe compiuti 17 a dicembre), era stato ricoverato in ospedale mercoledì 17 settembre dopo lo scontro violentissimo. Non è ancora stata fissata la data del funerale, ma la famiglia ha già espresso il desiderio di fare una raccolta in memoria del loro bimbo per aiutare altri piccoli. Un altro gesto che parla della generosità del ragazzo e dei suoi cari. Ieri l’altro Leonardo è stato ricordato al liceo Buonarroti, la sua scuola. Sono stati i suoi compagni a ricostruire i giorni più belli con lui: “Riusciva sempre a trasmettere leggerezza”. E a “trasformare anche le ore più difficili in indimenticabili”. “Un ragazzo perbene – hanno detto i suoi professori al termine del minuto di silenzio – Era sereno, tranquillo. Abbiamo affrontato subito il dolore tutti insieme, era l’unico modo, adesso, però, abbiamo preferito che ciascuno avesse il proprio spazio per elaborare”.

Per Jacopo Gambini, 17, che era invece deceduto subito, anche se per qualche ora i due studenti erano stati scambiati, è in corso la raccolta fondi da parte del suo istituto, l’Iti Da Vinci. Sono stati i genitori dei suoi compagni ad attivarla. Sullo scambio l’avvocato Nicola Tamburini del foro di Pisa, che rappresenta i genitori di Jacopo Gambini, aveva annunciato: “Valuteremo se procedere nei confronti dell’Azienda ospedaliero universitaria pisana”.

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