
Fondato quando ancora non esistevano botanici, ma solo medici curiosi che usavano le piante con intento curativo, l’Orto botanico vede...
Fondato quando ancora non esistevano botanici, ma solo medici curiosi che usavano le piante con intento curativo, l’Orto botanico vede crescere alcune specie vegetali da quasi cinque secoli; fra storie, fiori giganti, studenti indaffarati e turisti stupiti. "È un angolo di natura e di ristoro anche dal caldo – racconta Lorenzo Peruzzi, direttore dell’Orto e museo botanico –. E molti pisani, purtroppo, ancora lo ignorano".
È vero che l’Orto botanico di Pisa è il più antico del mondo? "Sì! È considerato il più antico orto botanico universitario del mondo per data di fondazione: fu istituito nel 1543 grazie a Luca Ghini e alla volontà dei Medici, in particolare Cosimo I. C’è però una contesa con quello di Padova: quest’ultimo fu fondato due anni dopo, nel 1545, ma non è mai stato spostato e per questo rivendica il primato di continuità. Dal mio punto di vista, non c’è contesa: si tratta di due primati ben distinti, entrambi legittimi. Basta specificarlo".
Dove si trovava all’inizio quello di Pisa?
"In origine era ospitato nell’area degli attuali arsenali medicei, e una lapide degli anni Sessanta ricorda questa originaria localizzazione. Da allora ha cambiato sede due volte: nel 1563, grazie a Andrea Cesalpino (nel 2025 ricorrono i 500 anni dalla nascita!) fu trasferito vicino all’attuale zona del Tribunale (la ‘Via del Giardino’ lo ricorda ancora oggi), ma non durò. Già nel 1591, grazie a Giuseppe Casabona, fu trasferito nella sede attuale".
Che funzione aveva in origine?
"L’Orto nacque come collezione di piante medicinali. All’epoca i botanici non esistevano come scienziati veri e propri: erano medici, come Luca Ghini. È con lui che sono cambiate le cose: voleva insegnare agli studenti di medicina a riconoscere le piante dal vivo, superando i vecchi testi medievali con disegni più magici che realistici. A Pisa nasce così la botanica come scienza sperimentale e didattica".
Oggi invece?
"Il cuore è ancora la ricerca scientifica e la didattica, ma con un ruolo in più: conservare specie rare e sensibilizzare il pubblico. Oggi l’Orto collabora con scuole, organizza conferenze, accoglie curiosi di tutte le età".
Chi lo visita di più: turisti o pisani?
"Nel 2024 l’Orto ha registrato oltre 112mila visitatori. Le scuole sono una parte piccola (4-5mila). La maggioranza sono turisti, stranieri o italiani da fuori regione. I pisani? Molti confessano di non esserci mai stati!"
Che sfide deve affrontare oggi l’Orto?
"Il cambiamento climatico è una grande sfida. Studi recenti sugli alberi coltivati hanno mostrato che molte specie potrebbero soffrire nei prossimi decenni. Quando si deve sostituire una pianta, si scelgono specie simili ma più resistenti."
E la pianta più affascinante?
"Dipende dai gusti... Ma un esempio spettacolare è Aristolochia gigantea, una rampicante dai fiori enormi (20–30 cm di diametro!) che pendono come se fossero finti".
Maria Cristina Capaccioli