
Sopra, lo striscione appeso ieri al Buonarroti (foto Del Punta. ). Qui accanto Jacopo Gambini (sinistra). e Leonardo Renzoni
Affrontare il dolore insieme e, insieme, anche imparare. Sono gli obiettivi delle due scuole frequentate da Leonardo e Jacopo. Ieri mattina è comparso uno striscione davanti al "Buonarroti". "Renzo (dal cognome Renzoni, ndr) vive per sempre nei nostri cuori". "Lo hanno appeso alle 8 di stamani – spiega il preside Alessandro Salerni – Gli studenti sono stati accolti da uno psicologo e martedì la scuola lo ricorderà. Ci saranno due momenti: un primo nelle singole classi, poi un altro comune, tutti insieme alle 12".
L’altro dirigente scolastico dell’Iti da Vinci (l’istituto di Jacopo Gambini), Federico Betti, aggiunge: "In questo momento vogliamo accompagnare i ragazzi e, come detto, aiutarli: hanno avuto un colpo durissimo. Ma anche fare qualcosa sulla prevenzione. Con il consiglio di classe e i docenti lavoreremo sulla sicurezza stradale per dare maggiore consapevolezza a questi giovani e far loro gestire il rischio, non solo in strada, ma anche nei momenti di svago, trasmettere il rispetto delle regole sempre. In modo che abbiano uno sviluppo consono con la fascia d’età. Perché in caso di situazioni pericolose siano in grado di fare un passo indietro. Un percorso insieme a loro anche grazie al padre di un ex studente. Abbiamo consegnato il diploma alla memoria di Leonardo Giordani, anche lui morì tragicamente in sella alla sua Vespa. Era il 2019. Abbiamo già organizzato incontri con il papà. Una testimonianza che non è calata dall’alto ma che arriva da qualcuno che ha provato un grandissimo dolore". "In generale, bisogna sapere dove fermarsi – prosegue – Tenere certi comportamenti, fare addirittura in alcuni casi delle gare è diverso dal trovarsi semplicemente insieme. La nostra comunità è scossa e stiamo lavorando sul ricordo anche in base alle volontà della sorella di Jacopo che frequenta la nostra scuola".
Una doppia tragedia che riguarda due comuni, quello di Pisa e quello di San Giuliano Terme, dove abitavano i due ragazzi. "Ciao Leonardo, non voglio crederci, non è giusto. 16 anni spezzati tragicamente all’improvviso. Sei stato un mio caro alunno in prima e seconda Csa al Liceo Buonarroti di Pisa. Ricorderò sempre di te il sorriso luminoso, su un volto allegro, buono e pacifico, gli occhi celesti e i riccioli biondi. Ho nostalgia della tua aria svagata e sbarazzina, dell’intelligenza pronta e vivace di chi è sempre intento a fare qualcosa, del tuo chiedermi ogni giorno “Salve, prof, come sta”?, delle piccole marachelle e anche dei sotterfugi, con cui, insieme ad altri, scansavi le interrogazioni. Sono ancora affranto e incredulo", scrive un suo ex professore. "Solo questo: ti ho voluto bene, come voglio bene a tutti i miei studenti. Per sempre. Fai buon viaggio e vola libero nella Luce. Che la terra ti sia lieve, angelo caro. Mai avrei voluto scrivere queste parole. Sono affettuosamente vicino ai genitori, parenti ed amici, che sono stati con lui anche miei studenti, in un silenzio che non conosce, non vuole parole; quando il dolore bussa forte, le parole vengono meno. Ciao Leonardo, ti porterò sempre nel mio cuore. Tuo prof." "Jacopo, grazie per i consigli che mi hai dato, grazie per essermi stato accanto anche se ci vedevamo poco, sei sempre stato un bravo amico", uno dei tanti messaggi sui social. "Quando ti ho conosciuto è nato il nome ’riccioli d’oro. Quell’estate è stata indimenticabile", "Jacopo vive sempre nei nostri cuori". An. Cas.