
Il presidio organizzato dalla Lega ieri pomeriggio per difendere la scelta della Zona Rossa (foto Del Punta per Valtriani)
"La zona rossa è un dispositivo di sicurezza efficace, non una restrizione di libertà". Così ieri il deputato leghista Edoardo Ziello ha parlato dal gazebo della Lega, proprio davanti al vecchio distaccamento della polizia municipale (ora chiuso) e in viale Gramsci, dove da ieri è attiva nuovamente la "zona rossa". "La Lega di Pisa sulla scia dell’entusiasmo ricreato dal generale, Roberto Vannacci, continua la propria attività territoriale", ha detto ieri Ziello, presenti al presidio anche militanti pisani, l’assessore comunale, Giovanna Bonanno, e il consigliere new entry nel Carroccio Angelo Ciavarrella.
Il deputato ha poi raccontato come l’idea della proroga sia arrivata dopo gli ultimi fatti (l’ennesima lite con botte e bottigliate) accaduti nell’area della stazione. "Ho proposto l’idea anche al sindaco Conti, che l’ha accolta immediatamente. La zona rossa si è rivelata uno strumento efficace, come dimostrano i dati: arresti, controlli e rimpatri sono aumentati, e l’indice di delinquenza dell’area è diminuito in modo significativo".
"Il concetto di zona rossa non è pensato per restringere la libertà di tutti, ma per colpire chi commette reati", prosegue Ziello, che risponde a distanza alla proposta del Pd di istituire un sindaco della notte contro la mala movida. "Per noi il sindaco è il sindaco della città, lo è sempre, a tutte le ore: non è che di notte dorme. Mentre per l’allargamento alle vie limitrofe, il provvedimento è dinamico, e anche se non incluse nella zona rossa, le forze dell’ordine possono intervenire anche nelle vie adiacenti".
Sulla questione del distaccamento di polizia municipale, Ziello aggiunge: "Io personalmente ero contrario alla chiusura, ma è evidente che, se il Comune di Pisa non fa una programmazione seria sull’organico, le risorse umane sono limitate e certe decisioni diventano inevitabili. Se chiudi un presidio, vuol dire che non hai abbastanza personale per farlo funzionare".
Sulla zona rossa, invece, si levano anche voci contrarie al provvedimento da parte della sinistra radicale di Pisa, che sostiene che a giustificazione del provvedimento "non ci fosse alcun dato sulla pericolosità della zona, ma solo vaghi riferimenti all’accresciuta percezione di insicurezza", dice in una nota Una città in comune. "La zona della Stazione – continua il gruppo politico guidato in consiglio comunale da Ciccio Auletta – è il luogo in cui persone ai margini sentono meno violenta la pressione delle istituzioni che, negli ultimi decenni, hanno cercato di espellerli dal centro cittadino, addossando loro al contempo le cause di un crescente malessere sociale le cui ragioni stanno più nell’aumento delle disuguaglianze che nell’aumento della violenza di strada".
Per il capogruppo di Diritti in comune in consiglio comunale, Ciccio Auletta, infatti, "interdire la frequentazione di quella zona a persone che non stanno facendo alcun reato solo perché hanno avuto una condanna in passato significa colpire la libertà di movimento. Il provvedimento è sintomo di becera campagna elettorale sulla pelle dei più deboli. La nuova richiesta è arrivata oltre tre mesi dopo la scadenza del primo dispositivo, senza prese di posizione pubbliche da parte del prefetto o del questore".
EMDP