ILARIA VALLERINI
Cronaca

La ricetta Palazzo Blu: "Promozione annuale e mostre da record"

Il presidente Bracci Torsi racconta il sistema vincente

L’esterno di Palazzo Blu La qualità delle mostre proposte in questi anni ha creato un sistema virtuoso

L’esterno di Palazzo Blu La qualità delle mostre proposte in questi anni ha creato un sistema virtuoso

Piazza dei Miracoli è un’oasi isolata dal resto della città. Fuori dal circuito monumentale, i turisti si muovono alla spicciolata e il settore museale pisano sembra ricevere le "briciole" dell’importante indotto turistico generato da milioni di visitatori all’anno. In questo quadro però c’è chi è riuscito con successo a creare un sistema funzionale e attrattivo che copre l’intero arco dell’anno. E’ il "modello" Palazzo Blu. Ne abbiamo parlato con il presidente della Fondazione Palazzo Blu, Cosimo Bracci Torsi.

Presidente, partiamo dai flussi di quest’anno. "L’ultima mostra dedicata ai capolavori dell’artista giapponese Hokusai ha avuto un successo che ha superato di gran lunga le nostre aspettative. Abbiamo registrato una media di oltre 900 visitatori al giorno, sfiorando 116mila presenze. Per Palazzo Blu è stata la mostra che ha raggiunto il maggior numero di visitatori dall’apertura del museo. E’ stato un peccato non averla potuta prorogare". Secondo lei perché è stato raggiunto questo record?

"Probabilmente va oltre il semplice interesse per le opere esposte o per l’evento in sé. Si inserisce in un fenomeno culturale più ampio, in cui alcune immagini o creazioni artistiche, a volte per ragioni imprevedibili, diventano vere e proprie icone di massa, catalizzando l’attenzione e il coinvolgimento di un pubblico più vasto di quello tradizionalmente legato al mondo dell’arte".

E poi? "Palazzo Blu è aperto ormai da 16 anni; in questo arco temporale è stato messo a punto e consolidato uno schema di programmazione, comunicazione e promozione annuale vincente. Applichiamo lo stesso criterio a mostre e presentazioni: renderle comprensibili al pubblico che viene coinvolto il più possibile con l’obiettivo di trasmettere qualcosa".

Qual è il vostro segreto? "Attraiamo un turismo culturale diverso, di cui solo una minima parte è composta da chi visita la Torre e i monumenti di piazza dei Miracoli. E’ un pubblico prevalentemente di italiani, interessati alle mostre e di stranieri che visitano la nostra collezione permanente e il Palazzo. Il nostro pubblico è numericamente superiore rispetto ad altri musei cittadini che meriterebbero lo stesso apprezzamento".

Quale potrebbe essere la causa? "Una percentuale molto modesta dei milioni di visitatori del Duomo entra in città. E’ principalmente un problema di logistica: c’è un affollamento eccessivo intorno a piazza dei Miracoli con l’impressione che l’offerta culturale sia tutta concentrata lì. E’ sicuramente ancora una problematica sentita da affrontare come città".

Ilaria Vallerini