
Un corso per l’utilizzo del defibrillatore (foto d’archivio)
Un cuore che smette di battere. Una vita che, all’improvviso, si ritrova appesa a un filo. E un gruppo di persone che, senza esitare, agisce con prontezza, lucidità e spirito di comunità. È questa la sequenza di eventi che martedì ha scongiurato la tragedia nello stabilimento balneare La Riva, a Marina di Pisa. Protagonista involontaria dell’episodio è una turista spagnola, sulla cinquantina, in vacanza sulla costa toscana. Si stava godendo la tranquillità di un primo pomeriggio assolato, sdraiata sulla spiaggia, tra il rumore delle onde e il sole che accarezzava la sabbia calda. Tutto sembrava sereno, ordinario.
Poi, all’improvviso, il buio: la donna si accascia, colpita da un arresto cardiaco. Il tempo, in quei casi, si deforma. I secondi sembrano ore, e ogni gesto può fare la differenza. Alcuni bagnanti si avvicinano, cercando di soccorrerla. Altri, senza esitare, compongono il numero del 118. Ma la strada per arrivare fino al litorale è lunga, e le ambulanze devono farsi spazio tra il traffico e la distanza. Il tempo corre più veloce dell’ambulanza, più veloce del soccorso. A quel punto, dalla centrale operativa parte un’informazione decisiva: a poche centinaia di metri è presente un ‘dae’, defibrillatore automatico esterno. È custodito dal Circolo Pescatori Arnino che da tempo lo ha messo a disposizione della collettività come dispositivo salvavita. Appena viene segnalata la situazione, il presidente del circolo, Riccardo Sodi, e alcuni volontari si mettono in moto. Nessun tentennamento, nessuna esitazione. In pochi minuti il defibrillatore arriva sulla spiaggia, trasportato sotto il sole in quella che è letteralmente una corsa contro il tempo. Sul posto, grazie anche alle istruzioni telefoniche e alla lucidità dei presenti, il dae viene immediatamente collegato alla paziente. Il cuore della donna riceve la scarica, e poi un’altra. Fino a quando, finalmente, il battito torna. Debole, ma presente. Il defibrillatore rimane attivo fino all’arrivo dei sanitari, che stabilizzano la donna e la trasportano d’urgenza all’ospedale di Cisanello, dove ora è ricoverata in osservazione.
"Ci hanno fatto sapere – spiegano dal Circolo Pescatori Arnino – che la donna è stata stabilizzata e si trova sotto controllo medico. È viva grazie al defibrillatore, che se usato entro i primi dieci minuti da un arresto cardiaco può davvero fare la differenza, anche nei casi più gravi. È uno strumento che tutti dovrebbero conoscere e avere a portata di mano". Il presidente Riccardo Sodi aggiunge: "Questo episodio ci ricorda quanto sia fondamentale che ogni realtà pubblica, ogni attività sul territorio, disponga di un dae. È una vittoria della comunità, un segnale che ci spinge a contare su un implementi di queste apparecchiature salvavita quando si ristrutturano o rinnovano attività commerciali o simili".
Mar. Fer.