ILARIA VALLERINI
Cronaca

L’impresa di tre giovani. Salvano madre e figlia travolte dalla corrente

I ventenni mettono in salvo donna e ragazzina sfidando il mare grosso "Non siamo eroi, lo abbiamo fatto con il cuore, potevano essere nostri parenti" .

I ventenni mettono in salvo donna e ragazzina sfidando il mare grosso "Non siamo eroi, lo abbiamo fatto con il cuore, potevano essere nostri parenti" .

I ventenni mettono in salvo donna e ragazzina sfidando il mare grosso "Non siamo eroi, lo abbiamo fatto con il cuore, potevano essere nostri parenti" .

di Ilaria Vallerini

È bastato uno sguardo d’intesa tra amici e si sono tuffati in mare. I ventenni Lorenzo Pizzone e Simone Candian insieme al 19enne Nico De Luca hanno messo in salvo, rischiando la loro stessa vita, madre e figlia minorenne trascinate via dalla corrente al Gombo mercoledì pomeriggio. Con loro anche gli zii (la famiglia è di Livorno) che però erano stati travolti dalle onde e trasportati ancora più al largo. L’uomo, 73 anni, è stato salvato dalla furia del mare da un pescatore locale. Mentre per la moglie, Serenella Bernini, 70 anni, non c’è stato niente da fare. I ragazzi non sono bagnini e non hanno alcuna formazione al riguardo, ma lavorano d’estate al Circolo dipendenti della spiaggia Buca del Mare dove si occupano degli ombrelloni e dei lettini, della pulizia dell’arenile e di altri servizi offerti agli avventori.

Mercoledì solo Simone era in servizio, mentre Nico e Lorenzo erano là per godersi la giornata di mare come altri visitatori che avevano raggiunto l’arenile con il trenino messo a disposizione dal Parco di San Rossore. "Abbiamo sentito le grida provenire dalla spiaggia, così siamo corsi e ci siamo resi conto che in lontananza c’erano delle persone in difficoltà in mare. Non sono servite parole, ci siamo guardati, e un attimo dopo eravamo in acqua. Io e Simone – racconta Lorenzo Pizzone – abbiamo cercato di raggiungere la ragazzina che era stata trascinata più al largo rispetto alla madre. Mentre Nico, con l’ausilio di una ciambella con corda, ha provato a raggiungere la donna. E’ stato difficile, la corrente ci trascinava avanti e indietro, c’erano buche in acqua e mulinelli e si arrancava a vista. Una bracciata avanti e due indietro. Le onde erano molto alte. La visibilità in acqua era pessima, c’era un muro d’acqua che ci divideva da madre e figlia. A tratti vedevamo spuntare le loro teste e solo così riuscivamo a orientarci. La donna provava a sbracciarsi prima di essere ritrascinata a fondo. Avremmo impiegato circa 20 minuti. Raggiunta la bimba l’abbiamo presa in due e poi ci siamo avvicinati a Nico che nel frattempo aveva raggiunto la donna e siamo ritornati tutti in spiaggia. La donna, sotto choc, ripeteva che i suoi zii erano ancora in mare indicando al largo. Così siamo corsi ad allertare i soccorsi. Purtroppo non siamo riusciti a raggiungerli in mare perché erano troppo distanti da noi".

"Siamo fieri - aggiungono i ragazzi - perché abbiamo salvato due vite. Non ci reputiamo degli eroi perché lo abbiamo fatto con il cuore, potevano essere nostra madre e nostra sorella". Questa tragedia ricorda a tutti "che bisogna seguire le regole, specialmente quando la balneazione è vietata, come in questo caso". I ragazzi oggi saranno ascoltati dalla Guardia Costiera.