
La Verruca, oggi proprietà privata, è al centro del dibattito ormai da qualche mese
"Nessun dialogo con il comitato ‘Vivere la Verruca’". A parlare è l’avvocato Riccardo Gambi, legale di Nicola Gualerci, l’investitore di Sasso Pisano che lo scorso dicembre ha acquistato la porzione vicarese della roccaforte medievale. La replica arriva nel giorno della prima uscita pubblica del comitato, che si terrà questa mattina ai piedi della Rocca in risposta alla chiusura degli accessi. In una nota inviata a La Nazione Gambi chiarisce che "non è in corso alcuna prova di collaborazione con il comitato, risultando impossibile instaurare un dialogo con un soggetto che non ha mai formalizzato alcuna richiesta di confronto con il mio assistito".
A essere smentite, inoltre, sono alcune informazioni circolanti sul sito del comitato che, puntualizza il legale, "sono in contrasto con il principio di rispetto della proprietà privata". Il comitato "Vivere la Verruca" rivendica, infatti, la libera fruizione del bene che, pur essendo sempre stato diviso tra due proprietà private, in passato è stato vissuto come spazio aperto. Ma, sottolinea Gambi, "anche nel caso in cui il bene fosse stato acquisito da un ente pubblico, non sarebbe stato accessibile alla comunità fino al termine dei lavori necessari per mettere in sicurezza l’area". L’interesse della nuova proprietà, si legge nella nota, "è proprio quello di preservare il bene e, dopo una serie di interventi a proprie cure e spese, valorizzarlo secondo le linee guida fornite dalla Soprintendenza".
"La porta in ferro posta all’ingresso - precisa Gambi -, più volte vandalizzata e imbrattata con scritte offensive come ‘Fuori i padroni dalla nostra terra’, è stata installata esclusivamente per garantire la sicurezza e la protezione del monumento". La nuova proprietà, che già nei mesi scorsi aveva denunciato una serie di atti vandalici nell’area circostante la Rocca, segnala, inoltre, continue interferenze con l’avvio dei lavori: "Alcuni vandali hanno danneggiato cartelli di cantiere e recinzioni, acceso fuochi a ridosso delle mura, abbandonato bottiglie e rifiuti. È evidente che questi comportamenti - si legge nella nota - non possano essere assimilati a un uso corretto o rispettoso del bene". In vista della cena di raccolta fondi in programma sabato 4 ottobre al circolo L’Ortaccio di Vicopisano, Gambi precisa che si tratta di un’iniziativa "non autorizzata, né concordata con la nuova proprietà. La tutela e il recupero della Rocca - conclude - potranno realizzarsi solo attraverso percorsi rispettosi della proprietà privata e dei vincoli di sicurezza, e non tramite iniziative unilaterali".
Stefania Tavella