GABRIELE MASIERO
Cronaca

Un’altra notte di fuoco. Pd, Luca e il “caos liste“. Oggi il giorno decisivo

Donne dem indignate a Schlein: "Da femminista cogli la gravità dei fatti". L’assessora di Pontedera può rientrare, intanto Sergio Di Maio lascia il partito.

Intervenuta direttamente la segretaria dem Schlein

Intervenuta direttamente la segretaria dem Schlein

di Gabriele Masiero

Donne dem indignate che chiedono a Elly Schlein di metterci una pezza. Ex sindaci che stracciano la tessera e trattative che si chiudono e si riaprono con un’altra notte di telefoni bollenti e chat avvelenate. Oggi alle 12 il Pd deve presentare la lista che parteciperà alle elezioni per il collegio pisano e la partita è ancora aperta. L’assessora alle pari opportunità di Pontedera, silurata nei giorni scorsi sull’altare degli equilibri tra correnti, potrebbe essere riammessa suggellando una tregua armata e rinviando la resa dei conti a dopo il voto di ottobre. A scuotere il Nazareno, ieri mattina, è stato l’appello delle amministratrice dem (una trentina di iscritte ed elette con ruoli più o meno apicali in diversi comuni della provincia) alla leader nazionale: "Scriviamo confidando che tu, segretaria, donna e femminista -hanno messo nero su bianco rivolgendosi direttamente a Elly Schlein - colga fino in fondo la gravità di quanto sta avvenendo e la necessità di scongiurare che si replichi ancora una volta uno schema tutto maschile, fatto di esclusioni e sottorappresentanza femminile".

E hanno fatto centro, perché Elly ha acceso un riflettore su PIsa e incaricato il responsabile organizzativo nazionale, Igor Taruffi, di trovare mediare e trovare una soluzione, innescando così dal pomeriggio una catena di telefonate e trattative supplementari proseguite fino a notte fonda. "L’esclusione di Sonia Luca - hanno scritto le amministratrici dem - rappresenta un fatto grave e inaccettabile perché privo di ragioni chiare e di qualunque criterio leggibile e trasparente se non quello forse di essere tra le vere e più competitive candidature messe in campo nella lista del collegio di Pisa. Un dato parla chiaro infatti: le quattro candidature maschili rappresentano partiti di Comuni che, insieme, contano circa 285 mila abitanti. Le tre candidature femminili provengono invece da Comuni che complessivamente raggiungono appena 9mila abitanti. Non ci rassegniamo a un Pd che resta, nei fatti, un partito di uomini, governato da logiche maschili e da un’impostazione profondamente ingessata e segnata da logiche e pratiche che escludono le donne, soprattutto quando autonome, forti e libere".

E che il clima dentro il Pd pisano sia incandescente un altro episodio, avvenuto ieri: l’ex sindaco di San Giuliano terme, Sergio Di Maio, si è dimesso dal partito: "Stiamo facendo una bruttissima figura in tutta la Toscana e anche a livello nazionale e io non sto più bene in questa comunità politica".

"Con rammarico - ha scritto in una lettera ai dirigenti - ho preso atto di una crescente distanza tra i valori che ho sempre e le recenti scelte del partito. Non si tratta di una questione personale, ma di un disallineamento politico che non mi permette più di proseguire il mio impegno all’interno del Pd". Tuttavia Di Maio avverte che l’abbandono della tessera dem non significa rinunciare alla politica, anzi quella continuerà a farla "sul territorio come sempre e con le mie idee e i miei valori, ma in piena libertà".