MARIO ALBERTO FERRARI
Cronaca

"Giù le mani dalla biosfera Unesco. L’agrivoltaico minaccia il territorio"

Prima affollata riunione dellAssociazione Tutela della piana di Asciano e dell’Acquedotto Mediceo

Una suggestiva foto dell’acquedotto mediceo nel tratto della piana di Asciano

Una suggestiva foto dell’acquedotto mediceo nel tratto della piana di Asciano

Una sala gremita, discussioni animate fino a mezzanotte e un obiettivo chiaro: difendere la bellezza - e la sostanza - della piana di Asciano e salvare l’Acquedotto Mediceo. Così è nata mercoledì sera, nella storica sede del circolo Csi, l’"Associazione Tutela della Piana di Asciano e dell’Acquedotto Mediceo", battezzata con l’acronimo Taam. Tra le prime richieste quella della presidente Tiziana Sampietro che ha denunciato "la mancanza di trasparenza sul progetto di ‘agrivoltaico’ a San Giuliano depositato in Regione: un impianto da 200 ettari di pannelli fotovoltaici, sollevati da terra, distesi su campi e colline. Il progetto esiste - lamenta Sampietro -, ma i dettagli restano un mistero, nonostante le richieste ufficiali di accesso agli atti del sindaco Matteo Cecchelli e di diversi cittadini". A riportare tutti coi piedi per terra - ma anche con la testa tra i vincoli Unesco - è stata la dottoressa Claudia Riani, che ha illustrato dati e criticità con il supporto di slide molto eloquenti. "La zona del Monte Pisano e i terreni ai lati dell’Acquedotto - ha spiegato - sono parte della ‘Biosfera Unesco’, una delle sole 21 in Italia. Eppure la bozza di legge regionale in discussione non prevede i 7 km di rispetto per monumenti e paesaggi tutelati, previsti invece a livello ministeriale". Non solo, aggiunge Riani: "un paragrafo della stessa bozza consentirebbe a qualsiasi agricoltore professionale di chiedere l’idoneità di una zona per impianti, rendendola automaticamente utilizzabile. Un’autostrada aperta a ogni tipo di intervento, anche in aree storiche e naturalistiche. Infine - conclude - le culture adatte a prosperare sotto i pannelli sono proprio quelle per cui la nostra campagna non è vocata, il terreno non è adatto, mentre quelle che la legge nazionale dichiara inadatte sono grano, mais e girasole, quelle che costituiscono la bellezza della piana con il verde e con l’oro". Tra gli interventi anche Gianluca Bovoli, presidente della Strada dell’Olio dei Monti Pisani, che ha sottolineato come "la quota di energia rinnovabile richiesta ai Comuni potrebbe essere raggiunta con soluzioni alternative, senza sacrificare il paesaggio". D’accordo anche Filippo Pancrazi, assessore all’ambiente di San Giuliano Terme, che ha ribadito "l’apertura del Comune alle rinnovabili, ma non alla speculazione travestita da sostenibilità". Infine, tutti i presenti hanno concordato per nuove iniziative a difesa dell’Acquedotto Mediceo, la cui bellezza è stata vista da tutto il mondo grazie al passaggio del Giro d’Italia ma che rischia di crollare se non verranno stanziati i fondi necessari.

Mar.Fer.