REDAZIONE PISA

Droga e malattie mentali in carcere: "Da Pisa una proposta per le cure"

L’appello della direttrice Alice Lazzarotto alla politica. E i garanti: "290 detenuti in un terzo delle celle"

Il presidio ieri mattina davanti alla Casa circondariale Don Bosco di Pisa dei garanti delle persone detenute e di altre associazioni di volontariato

Il presidio ieri mattina davanti alla Casa circondariale Don Bosco di Pisa dei garanti delle persone detenute e di altre associazioni di volontariato

di Antonia Casini

"Tanta la tossicodipendenza ma anche le patologie psichiatriche a Pisa, che in carcere non possono essere curate, serve una presa di coscienza". L’appello al mondo della politica arriva da Alice Lazzarotto, direttrice della casa circondariale Don Bosco, durante l’iniziativa del garante delle persone detenute di Pisa, l’avvocato Valentina Abu Awwad, e quello di Volterra, avvocato Ezio Menzione, per "fermare i suicidi in carcere". Sono stati tre nel 2023 sul nostro territorio, uno l’anno passato. Presenti anche la Casa della donna, Controluce, San Vincenzo de Paoli e Camera penale. "Sovraffollamento e suicidio spesso vengono associati, ma il primo è un fatto oggettivo, il secondo è un tema complesso. In carcere sono detenute persone che non solo hanno commesso un reato, ma - molte - hanno patologie psichiatriche in fase acuta, tossicodipendenza (come conferma il cappellano don Oliviero Cattani, ndr) e sono prive di prospettive. Un problema sociale che deve essere affrontato con altri strumenti: ci sono persone che non dovrebbero stare in carcere che dovrebbe prevalentemente riabilitare non curare. Servono luoghi di cura e assistenza". Da qui l’idea lanciata dall’avvocato Menzione, e subito accolta dalla direttrice, di organizzare un convegno, un momento di confronto e riflessione a Pisa sui suicidi in carcere. A Pisa sono circa 300 i detenuti, almeno 100 in più della capienza.

"A Volterra, 185 detenuti per altrettante celle, dove si possono fare teatro, lavoro e anche le cene galeotte ora ferme per la cucina fuori uso, non ci sono suicidi dal ’76. Ma a Massa, dove si trova un carcere che dona diverse possibilità la settima scorsa si è ucciso un giovane di 25 anni – spiegano i garanti – quanto ha detto la direttrice è verità".

Quella di ieri davanti al Don Bosco fa parte della mobilitazione della Conferenza garanti territoriali. "È necessaria una legge che porti i 63mila detenuti attuali a meno di 50mila con una liberazione anticipata per poi implementare gli istituti intermedi per le tossicodipendenze. Mancano il 111% dei poliziotti penitenziari".