
La denuncia della «Rete»
È stata danneggiata, presumibilmente nella notte tra domenica e lunedì, la sede della Rete dei Comunisti di Pisa, in via Sant’Andrea. A denunciarlo è stato lo stesso movimento politico, che ha parlato di "un brutto segnale" e di un episodio che si inserisce in un clima di crescente tensione, con movimenti e realtà politiche sempre più polarizzati.
La porta d’ingresso a vetri, spiegano dalla Rete, è stata "colpita forse da un masso: qualcuno ha cercato di sfondare il vetro, non c’è riuscito, ma il danno è notevole". L’episodio è stato reso pubblico ieri mattina, a quattro giorni di distanza dalla scoperta, mentre inizialmente era stato comunicato che il danneggiamento fosse stato rilevato solo ieri. I militanti si sono ritrovati davanti alla sede insieme agli attivisti di Cambiare Rotta e Potere al Popolo per esprimere solidarietà e condannare l’accaduto.
"Probabilmente ad armare la mano di chi ha colpito – hanno spiegato – è il clima fomentato ad arte dall’estrema destra nostrana e internazionale dopo l’esecuzione di Charlie Kirk, noto reazionario statunitense". Secondo il movimento, "si tratta di un avvertimento inviato a tutti coloro che si battono contro il capitalismo che sta producendo sempre più guerre". La Rete dei Comunisti ha ricordato anche altri episodi che confermerebbero il clima di ostilità. Durante il presidio di mercoledì sera in piazza XX Settembre, in vista dello sciopero generale indetto dall’Usb per lunedì prossimo, si sarebbe verificato un altro momento di tensione, quando "una donna ha strappato di mano il microfono a uno degli attivisti, tentando di disturbare la nostra assemblea e invitandoci a non considerare la questione palestinese".
Un contesto teso, sottolineano, che si lega anche ai fatti del Polo Piagge, con il blitz degli studenti pro-Pal e la denuncia di aggressione presentata dal professore Rino Casella. Intanto, ieri proprio al Polo Piagge si è svolta un’altra assemblea promossa dagli Studenti per la Palestina: "Non ci fermeremo – hanno scritto – continueremo a bloccare con la stessa energia chiunque sia complice con il genocidio".
EMDP