
Cinque Terre, una coppia di. turisti a Riomaggiore (. foto Frascatore
L’effetto Cinque Terre tra caro trasporti e ticket per l’iconica via dell’Amore. Ma non solo. Anche i turisti made in Usa che si affacciano sempre meno sulla nostra costa a causa dell’instabilità economica. Il terzo settore rintraccia in queste due importanti variabili la causa alla base della flessione nelle presenze del 2,4% nella provincia della Spezia rispetto al 2024 (dato Regione Liguria). Fortuna che a “indorare la pillola“ ci sono l’assessore regionale al Turismo e il suo corrispettivo comunale alla Spezia che assicurano: "Sono dati provvisori in attesa delle rilevazioni definitive che potranno ulteriormente confermare il trend di crescita in atto". A prendere parola sono i rappresentanti delle associazioni di categoria che, avendo il polso della situazione, circoscrivono il problema.
Secondo il presidente di Federalberghi, Valerio Beghè "dobbiamo guardare i dati in controluce: dal primo quadrimestre del 2015 rispetto allo stesso periodo nel 2025 siamo passati da 130mila arrivi agli attuali 201mila, dunque è stato registrato un aumento importante di circa il 50% in dieci anni. Siamo in una fase di estrema crescita, quindi la flessione del 2,4% fa sorridere. È un dato da interpretare nel suo contesto: guardiamo al dato certo del +3% di crescita degli arrivi alla Spezia. Gli alberghi stanno lavorando a pieno regime. Le prenotazioni sono programmate per il 60-70%, mentre le restanti vengono effettuate almeno un mese prima dell’arrivo. Il turismo è una bandiera a vento. Resta un settore particolarmente sensibile ai mutamenti internazionali che rallenta a seconda dell’incertezza economica oppure dei conflitti. Sicuramente abbiamo registrato l’arrivo di meno americani, mentre il bacino dei Nord Europei ha visto un aumento".
Paolo Piscopo dirigente del consorzio Welcome to La Spezia reputa il "calo" come "un dato a livello provinciale, più significativo in certe zone, ma che non riguarda il capoluogo che è sempre di più una destinazione che offre servizi che altrove in provincia non esistono. Nonostante un lieve rallentamento nel comprensorio Cinque Terre sia consolidato (caro treni in primis come causa scatenante), La Spezia resiste ancora al fenomeno di leggera contrazione della domanda".
Eugenio Bordoni del tour operator Arbaspàa conferma che "Il comune della Spezia è quello che tiene di più, dunque, è giusto fare una diversificazione delle aree in provincia più colpite da questa flessione. Duro l’impatto, di cui si sentono già gli effetti, dell’instabilità e inaffidabilità dell’economia americana che ha portato ad una frenata del mercato Usa sul territorio con una media del 10% di cancellazioni di servizi singoli (rispetto ad un 7% dello scorso anno). E’ un dato preoccupante. Un altro problema si può rintracciare nei costi elevati dei trasporti alle Cinque Terre e nel prezzo del ticket d’ingresso alla magica via dell’Amore: il tetto massimo è stato stabilito a 3600 visitatori al giorno, ma alcuni mesi fa la media era di circa 1500 ingressi giornalieri".
Ilaria Vallerini