REDAZIONE MONTECATINI

Imprenditoria in lutto, è morto Fabrizio Bartoli. La sua famiglia fondò la Tigerflex

Il suo nome era legato alla tradizione calzaturiera della Valdinievole. La tigre che campeggia sul tetto dell’azienda è ormai un simbolo di Monsummano

Fabrizio Bartoli e l'iconica tigre sul tetto della Tigerflex

Fabrizio Bartoli e l'iconica tigre sul tetto della Tigerflex

Monsummano Terme, 5 luglio 2025 – Lutto nel mondo dell’imprenditoria locale. E’ morto all’improvviso Fabrizio Bartoli, 51 anni, un nome molto conosciuto nel mondo delle calzature della Valdinievole e della provincia di Pistoia. L’azienda Tigerflex fu fondata dal padre e dallo zio di Fabrizio, che contribuì successivamente con passione e visione allo sviluppo dell’azienda. La tigre che campeggia sul tetto dell’azienda è ormai un’icona di Monsummano, simbolo di un’identità forte e di una lunga tradizione imprenditoriale.

"Fabrizio Bartoli – si legge in una nota firmata da Rodolfo Checcucci a nome di Confindustria Nord Ovest – ha incarnato pienamente il momento più entusiasmante del nostro distretto: quello in cui le calzature locali si affermavano per qualità, design e capacità di conquistare i mercati. In quegli anni, oltre al ruolo in azienda, Fabrizio si dedicò attivamente all’associazionismo, assumendo la guida della nostra sezione calzaturiera nei primi anni ’90, e contribuendo alla transizione generazionale insieme a colleghi della sua epoca. Sua fu l’intuizione che per affrontare il futuro fosse necessario conoscere a fondo l’industria locale, che stava rapidamente evolvendo”.

" Fu così che, sotto la sua guida e il suo impulso – prosegue la nota – l’associazione commissionò alla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa uno studio sul distretto, affidato al Professor Varaldo. Lo studio mise in luce la necessità di aprirsi ai mercati esteri e di promuoversi come sistema industriale coeso. Da quell’analisi nacquero iniziative concrete: la costituzione del consorzio di promozione all’export Toscana Export Shoes, di cui Fabrizio fu uno dei fondatori, e la nascita del CEQ di Monsummano, organismo dedicato al controllo qualità del prodotto. Iniziative che oggi, a distanza di anni, testimoniano una visione strategica e lungimirante”.

Confindustria ricorda anche come Fabrizio Bartoli fu uno dei primi imprenditori in Italia a comprendere l’importanza di creare sinergie con il mondo del lusso, dando vita a una joint venture con Gucci. “Un’intuizione che ha lasciato un segno profondo e concreto: ancora oggi Monsummano può vantare la presenza di uno dei due poli italiani di Gucci per la produzione di calzature – prosegue il testo – a conferma della portata del suo pensiero imprenditoriale. Fabrizio Bartoli si è distinto non solo per la visione industriale e per l’impegno associativo, ma anche per le sue doti umane rare e autentiche. La sua visione e la capacità di unire determinazione e umanità lo hanno reso una figura profondamente stimata e apprezzata da chiunque abbia avuto il privilegio di lavorare al suo fianco. Alla sua memoria va il nostro pensiero più riconoscente e il cordoglio sincero della nostra Associazione e, in particolare, del gruppo dei produttori calzaturieri".