
Massimo Mancini in una foto che lo ritrae in un momento spensierato immerso tra la natura
Empoli, 13 maggio 2025 – “Ciao Massimo: i tuoi compagni della 5A Elettrotecnica Sperimentale ti ricorderanno sempre come una persona normale, allegra, socievole, che tutti vorrebbero avere accanto”. È il messaggio che i ’vecchi’ compagni di classe di Massimo Mancini (Daniele, Alberto, Renato, Simone, Paolo, Damiano, Sandro, Fabio, Stefano, Andrea, Gianluca, Claudio, Roberto, Domenico e Alessandro) hanno voluto dedicare a Massimo Mancini, l’amico scomparso lo scorso sabato a 58 anni. Nato a Livorno, era cresciuto a Empoli e lavorava come dipendente di un negozio di impianti elettrici della città. Ha lasciato la moglie Francesca e i due figli, vinto da un male che a quanto pare lo aveva aggredito nei mesi scorsi e che purtroppo non gli ha lasciato scampo. I funerali si sono svolti ieri pomeriggio alle 15.45, alla Chiesa Collegiata Sant’Andrea.
A rendergli omaggio e ad accompagnarlo idealmente nel suo ultimo viaggio, oltre ai parenti c’erano gli amici. Anche quelli di vecchia data, quelli che frequentava sin dagli anni dell’adolescenza e con i quali aveva mantenuto i rapporti: Massimo era rimasto in contatto con il “Gruppo delle superiori“ dell’ITI Ferraris, gli stessi che lo hanno ricordato con nostalgia unendosi simbolicamente al dolore della famiglia. Massimo e gli amici dell’ITI avevano creato una chat di gruppo su WhatsApp, nella quale scrivevano spesso e di tanto in tanto si ritrovavano tutti insieme da qualche parte per una rimpatriata.
Momenti conviviali periodi e di svago durante i quali Massimo e gli ex-compagni ricordavano i tempi che furono, quelli della loro giovinezza, fra aneddoti e risate. E il prossimo incontro, quando avverrà, sarà con tutta probabilità dedicato alla memoria di Massimo. Non senza commozione. “Sono scosso e profondamente dispiaciuto. Ci eravamo visti l’ultima volta circa un anno fa, proprio nel corso di una cena con gli amici – ha commentato a tal proposito Sauro Borgioli, ricordando l’amico – non lo sentivamo da un po’ di tempo, non immaginavo. Massimo era una brava persona, era diventato un’istituzione anche nel negozio in cui lavorava da tanti anni. Mancherà a tutti noi”.