GIOVANNA LA PORTA
Cronaca

La nascita di un biodistretto. Comuni e associazioni insieme per valorizzare i prodotti tipici

Sei amministrazioni, la Sds Valdinievole, Cia e Coldiretti puntano sul fagiolo di Sorana e l’olio del territorio

Il fagiolo di Sorana è un prodotto IGP che viene prodotto su circa 660 ettari di terreno nel mezzo della Svizzera Pesciatina,. lungo i versanti orientale e occidentale per un tratto del torrente Pescia di Pontito

Il fagiolo di Sorana è un prodotto IGP che viene prodotto su circa 660 ettari di terreno nel mezzo della Svizzera Pesciatina,. lungo i versanti orientale e occidentale per un tratto del torrente Pescia di Pontito

Un biodistretto tra i comuni di Massa e Cozzile, Buggiano, Uzzano, Pescia, Ponte Buggianese, Società della Salute della Valdinievole. Una realtà che diventerà operativa a breve. Ne fanno parte anche l’Istituto agrario Anzilotti, le associazioni di categoria Cia e Coldiretti, l’Associazione Fagiolo di Sorana e la Strada dell’olio. Obiettivo: valorizzare le eccellenze del territorio. Il biodistretto promuove infatti i prodotti tipici del territorio, esaltando la qualità e tutelando allo stesso tempo le tecniche agricole biologiche. "Un’opportunità per rilanciare il territorio – ha detto il sindaco di Massa e Cozzile – con un vero e proprio marchio. Il biodistretto è un’area geografica in cui agricoltori, cittadini, operatori turistici e amministrazioni locali collaborano per la gestione sostenibile delle risorse, con un forte orientamento all’agricoltura biologica e allo sviluppo locale sostenibile" A livello ambientale, promuove pratiche agricole a basso impatto (biologico, agroecologia, permacultura). Riduce inoltre l’uso di pesticidi e fertilizzanti chimici, migliorando la qualità del suolo e dell’acqua. Favorisce inoltre la biodiversità. Dal punto di vista economico, rappresenta un valore aggiunto per gli agricoltori e favorisce la filiera corta e il mercato di prossimità, riducendo i costi di trasporto e l’impatto ambientale. "Stimola l’agriturismo sostenibile – si legge sulla relazione – e il turismo enogastronomico. Rafforza anche il senso di comunità e la cooperazione tra attori locali. Migliora la qualità della vita e la salute grazie a un’alimentazione più sana. E poi crea opportunità di lavoro nel settore agricolo e nelle attività connesse. Favorisce l’educazione ambientale e alimentare, soprattutto nelle scuole". In sintesi: il biodistretto non è solo un "luogo dove si fa biologico", ma un laboratorio territoriale di sostenibilità, in cui agricoltura, turismo, comunità e ambiente si sostengono a vicenda.

Giovanna La Porta