
Il Ministero della Cultura interessato ad acquisire Villa Massoni? Ben venga, ma ci sono aspetti tecnici e politici su cui...
Il Ministero della Cultura interessato ad acquisire Villa Massoni? Ben venga, ma ci sono aspetti tecnici e politici su cui accende i riflettori Franco Peselli, politico di lungo corso e in passato anche assessore provinciale. "Io sarò felice se questo impegno si concretizzerà e, finalmente, lo storico edificio ed il suo parco verranno acquisiti ed utilizzati ad uso pubblico. Tuttavia vorrei sottolineare alcune sgrammaticature istituzionali e scorrettezze che non possono passare inosservate", incalza Peselli. E prosegue: "Il Ministero della Cultura è bene che s’impegni all’acquisto, ma esso non è una sezione dei Fratelli d’Italia, bensì un’istituzione governativa. È, quindi, inopportuno che l’annuncio sia stato fatto in una sede di partito, alla presenza dei dirigenti locali di quel partito che chiaramente usano la notizia con finalità di propaganda di partito". Il secondo elemento chiave per Peselli è che, a fronte delle promesse, non si può "vendere "la pelle dell’orso" prima di averlo catturato, per usare un’espressione idiomatica. Non credo che i massesi sono disponibili a farsi prendere in giro".
L’ultimo appunto è sulla critica arrivata dal segretario provinciale di FdI, Marco Guidi, sulle Feste dell’Unità che un tempo si svolgevano a Villa Massoni. "Il Pci, a partire dal 1976, ebbe la capacità di trasformare un luogo inaccessibile ai cittadini, in uno straordinario luogo aperto dove si faceva politica, cultura, confronto, sport, spettacolo. Quando entrammo per la prima volta nel Parco di Villa Massoni, trovammo un luogo degradato, pieno di rovi, inaccessibile e lo trasformammo in un giardino, nel 1977 per la prima volta le stupende terrazze vennero illuminate. La festa era la Festa della città, attesa tutto l’anno, e tutta la città partecipava. È, dunque, grazie al PCI ed alle feste dell’Unità che è stato riscoperto, apprezzato, partecipato, amato. Ed è da allora che la città lo ha sentito suo ed ha considerato la possibilità di trasformalo da un luogo privato in uno spazio accessibile e utilizzabile da tutti".