
Numerose polemiche e lamentele dei cittadini per i pini tagliati a San Ceccardo
Continua a creare polemiche la decisione del Comune di tagliare parte dei pini lungo la salita di San Ceccardo. A intervenire sul tema è il Gruppo d’intervento giuridico, Grig, già in passato scettico sull’iter adottato e sulle spiegazioni arrivate dal Comune. Nel corso del 2024 erano stati tagliati, per decisione dell’amministrazione comunale, diversi esemplari di pino lungo la salita di San Ceccardo, spiegando che la scelta si era resa necessaria per motivi di sicurezza, rimuovendo i pini non più sani e quindi non più sicuri. Una scelta contestata fin da subito dagli amanti del verde che hanno lamentato il taglio di alberi sani.
"La salita di San Ceccardo – scrivono gli ambientalisti del Gruppo giuridico – è una strada pubblica la cui realizzazione risale a ben più di settant’anni fa, interessata da vincolo culturale. Qualsiasi intervento dev’essere preceduto da autorizzazione della Soprintendenza - spiega il Grig - e raccogliendo varie segnalazioni, avevamo già inoltrato alle amministrazioni una specifica istanza di accesso civico, informazioni ambientali, adozione degli opportuni provvedimenti. La risposta è stata un silenzio eloquente".
Dopo la ripetizione di un approfondimento dell’istanza, era arrivata la risposta del Comune circa le motivazioni dietro al taglio dei pini, avvenuto in base alla perizia dell’agronomo incaricato che aveva individuato ’44 esemplari con un indice di rischio molto elevato, dovuto a gravi anomalie strutturali’, per cui era emersa una situazione di potenziale pericolo per la pubblica incolumità, che aveva richiesto l’adozione di misure urgenti. "Non si capisce se siano state adottate ordinanze sindacali contingibili e urgenti - prosegue il gruppo - ovvero altri provvedimenti che abbiano disposto il taglio. Il Comune ha ritenuto di non dover chiedere autorizzazione alla Soprintendenza, sostenendo che le alberature di pino, al momento del loro abbattimento, non fossero coeve alla realizzazione della strada, né superavano i 70 anni di età, come documentato da atti in possesso dell’amministrazione". Il gruppo ricorda che le alberature fanno parte della strada, costituendone dunque una delle fondamentali caratteristiche.
"Pensano di non dover chiedere alcuna autorizzazione - concludono - sostituendo gli alberi con esemplari adulti della medesima specie o di specie autoctone o storicamente tipiche dei luoghi. Bisogna vedere se saranno dello stesso avviso il ministero della Cultura e la Soprintendenza, al pari dei carabinieri del nucleo tutela patrimonio culturale di Firenze, dei carabinieri forestale e la Procura della Repubblica al tribunale di Massa.