Ora Zeri ha la sua Maestà dei miracoli. Ad annunciarlo è Cinzia Angiolini, rappresentante dei cantori del Cantamaggio zerasco e una delle organizzatrici dell’iniziativa, e lo fa con grande emozione. Si tratta di un’opera d’arte sacra creata con sensibilità e maestria da Beatrice Taponeco e Pier Giorgio Balocchi, che hanno dato vita a una Vergine delicata, che allatta il suo bambino, avvolta in un manto simbolo di protezione. L’opera è stata incorniciata alla "vecchia maniera", tra lastre di pietra, e apposta lungo quella provinciale che, il 30 maggio del 2023, ha visto precipitare un autobus pieno di ragazzi giù da una scarpata: una tragedia scampata. E la comunità non ha potuto che riconoscere in quell’avvenimento un vero miracolo da parte della Vergine, sempre presente nella storia religiosa di quei luoghi, e che ha voluto dunque incidere nella memoria della vallata. "Ringrazio pubblicamente a nome di tutti gli scultori, i volontari e la ditta Bertoni per il prezioso lavoro svolto, per la professionalità e la disponibilità dimostrate. - commenta Cinzia Angiolini - L’inaugurazione si è svolta lungo la strada provinciale, in un contesto non semplice dal punto di vista logistico e della sicurezza. Ringraziamo di cuore la vigilessa del Comune, i Carabinieri di Zeri, il parroco, tutti i partecipanti e anche gli automobilisti che con pazienza hanno compreso la straordinarietà e l’importanza del momento. Un ringraziamento speciale va poi alle famiglie dei ragazzi coinvolti, che hanno saputo trasformare un evento tragico in un’occasione di rinascita e speranza. È grazie al loro impegno che abbiamo potuto onorare questo momento, non con retorica ma con la consapevolezza che la sicurezza e la prevenzione devono essere una priorità, affinché simili situazioni non si ripetano. Vorremmo ricordare ancora una volta con profonda gratitudine Francesco Bruzzoni, che con coraggio ha prestato i primi soccorsi a Pietro, uno dei ragazzi rimasti feriti, salvandogli la vita con prontezza e umanità. Un gesto che resterà nel cuore di tutti noi. Anche i Cantori, arrivati puntuali, hanno lasciato un segno di umanità profonda con lo stesso spirito che ha animato i ragazzi quel giorno: si sono aiutati l’un l’altro, si sono salvati. Infine, la targa commemorativa è stata donata dagli amici Cristina e Alberto conosciuti un giorno per caso, e che hanno condiviso con noi anche la gioia del Canto del Maggio. Un gesto di accoglienza da parte di chi non ci conosceva, ma che ha voluto esserci e tendere la mano con affetto e solidarietà. Quello che è accaduto va ricordato, per sempre."
Anastasia Biancardi