ANASTASIA BIANCARDI
Cronaca

Monumento per la tragedia scampata. A Zeri ecco la ’Maestà dei miracoli’

L’opera ricorda l’episodio dello scuolabus precipitato nel 2023 dal quale gli alunni uscirono tutti illesi

Ora Zeri ha la sua Maestà dei miracoli. Ad annunciarlo è Cinzia Angiolini, rappresentante dei cantori del Cantamaggio zerasco e una delle organizzatrici dell’iniziativa, e lo fa con grande emozione. Si tratta di un’opera d’arte sacra creata con sensibilità e maestria da Beatrice Taponeco e Pier Giorgio Balocchi, che hanno dato vita a una Vergine delicata, che allatta il suo bambino, avvolta in un manto simbolo di protezione. L’opera è stata incorniciata alla "vecchia maniera", tra lastre di pietra, e apposta lungo quella provinciale che, il 30 maggio del 2023, ha visto precipitare un autobus pieno di ragazzi giù da una scarpata: una tragedia scampata. E la comunità non ha potuto che riconoscere in quell’avvenimento un vero miracolo da parte della Vergine, sempre presente nella storia religiosa di quei luoghi, e che ha voluto dunque incidere nella memoria della vallata. "Ringrazio pubblicamente a nome di tutti gli scultori, i volontari e la ditta Bertoni per il prezioso lavoro svolto, per la professionalità e la disponibilità dimostrate. - commenta Cinzia Angiolini - L’inaugurazione si è svolta lungo la strada provinciale, in un contesto non semplice dal punto di vista logistico e della sicurezza. Ringraziamo di cuore la vigilessa del Comune, i Carabinieri di Zeri, il parroco, tutti i partecipanti e anche gli automobilisti che con pazienza hanno compreso la straordinarietà e l’importanza del momento. Un ringraziamento speciale va poi alle famiglie dei ragazzi coinvolti, che hanno saputo trasformare un evento tragico in un’occasione di rinascita e speranza. È grazie al loro impegno che abbiamo potuto onorare questo momento, non con retorica ma con la consapevolezza che la sicurezza e la prevenzione devono essere una priorità, affinché simili situazioni non si ripetano. Vorremmo ricordare ancora una volta con profonda gratitudine Francesco Bruzzoni, che con coraggio ha prestato i primi soccorsi a Pietro, uno dei ragazzi rimasti feriti, salvandogli la vita con prontezza e umanità. Un gesto che resterà nel cuore di tutti noi. Anche i Cantori, arrivati puntuali, hanno lasciato un segno di umanità profonda con lo stesso spirito che ha animato i ragazzi quel giorno: si sono aiutati l’un l’altro, si sono salvati. Infine, la targa commemorativa è stata donata dagli amici Cristina e Alberto conosciuti un giorno per caso, e che hanno condiviso con noi anche la gioia del Canto del Maggio. Un gesto di accoglienza da parte di chi non ci conosceva, ma che ha voluto esserci e tendere la mano con affetto e solidarietà. Quello che è accaduto va ricordato, per sempre."

Anastasia Biancardi