
Un’occasione mancata, piena di parole vuote. Così l’associazione Arca bolla la posizione del Pd sul porto, "tra retorica e silenzi"....
Un’occasione mancata, piena di parole vuote. Così l’associazione Arca bolla la posizione del Pd sul porto, "tra retorica e silenzi". Si critica che nella nota dei Dem manchino accenni alle osservazioni ministeriali, ai rilievi degli ambientalisti. "Il Pd – scrivono – dica come come intenda affrontare l’aumento del traffico di navi, polveri sottili, emissioni e rumore". Si attacca sulla mancanza di misure come filtri per le navi, limiti orari, piani di monitoraggio. "La lotta all’erosione viene evocata senza dire che il porto può contribuire al problema. Grave è l’indifferenza sulla riduzione del verde, nell’area limitrofa dove si moltiplicano gli abbattimenti di alberi e la cementificazione". Pertanto Arca condanna la mancanza di un’analisi critica, tra i vantaggi economici e i costi ambientali e sociali, le omissioni sulla viabilità: "nulla sul trasporto su rotaia, nulla su collegamenti con l’A12 o misure per ridurre il traffico pesante. Ancora si annuncia una riqualificazione tra il Carrione e il Lavello, ma senza alcun dettaglio: si tratterà di spazi verdi, bonifiche, servizi pubblici? Infine, sul piano regolatore, quali richieste dei cittadini e di associazioni sono state accolte? Il Pd avrebbe potuto sostenere un porto moderno, ma subordinato a vincoli ambientali. Invece ha preferito il linguaggio vago e accomodante, che non rassicura nessuno. Se davvero si vuole costruire uno “sviluppo” condiviso, si cominci da tre impegni: pubblicare il Prp con tutte le osservazioni e modifiche ricevute. Aprire un tavolo tecnico indipendente su impatti ambientali e sanitari. Vincolare ogni investimento a obiettivi misurabili: ad esempio, riduzione del 30% delle polveri sottili in cinque anni".