FRANCESCO SCOLARO
Cronaca

Allarme marmettola. Dati preoccupanti dall’Osservatorio cittadino delle acque

Chiusa la seconda fase del progetto promosso da Source International "Altera gli equilibri idrogeologici ed ecologici di fiumi e sorgenti".

Chiusa la seconda fase del progetto promosso da Source International "Altera gli equilibri idrogeologici ed ecologici di fiumi e sorgenti".

Chiusa la seconda fase del progetto promosso da Source International "Altera gli equilibri idrogeologici ed ecologici di fiumi e sorgenti".

Un tubo di torbidità, una sonda multiparametrica, una app mobile e una mappa digitale. Ma soprattutto un gruppo di cittadini, guidati da scienziati, uniti dal desiderio di difendere l’ambiente in cui vivono. Sono questi gli ingredienti dell’Osservatorio cittadino delle acque apuane, un progetto di ’citizen science’ promosso da Source International e finanziato con i fondi dell’8 per mille della Chiesa valdese, la cui seconda fase si è conclusa nei giorni scorsi. L’approccio si basa sul coinvolgimento del pubblico non esperto nella ricerca scientifica, nella raccolta di dati e nel loro utilizzo per richiedere politiche ambientali più incisive. La scienza diventa così strumento di giustizia ambientale per portare alla luce, dati alla mano, il disastro delle Apuane. "Il Parco regionale conta infatti 85 cave dentro i suoi confini e 169 cave all’esterno, con 5 milioni di tonnellate di marmo estratto ogni anno – sottolinea Clara Masetti, referente del progetto per Source International –. La distruzione paesaggistica ed ecosistemica viene ampiamente sottostimata: la marmettola, polvere derivante dal taglio del marmo, finisce nei fiumi e nelle sorgenti aumentandone la torbidità e alterando gli equilibri idrogeologici, ecologici e potenzialmente anche idropotabili della zona. I fiumi apuani, dopo intense precipitazioni, appaiono spesso bianchi e torbidi, con alterazioni nei parametri chimico-fisici delle acque, proprio a causa del mancato smaltimento della marmettola da parte delle imprese".

Il progetto ha permesso di effettuare un monitoraggio ‘dal basso’, partecipato, coinvolgendo cittadini e associazioni locali. Durante cinque uscite in campo nel 2023 e tre nel 2025 i volontari hanno misurato ph, torbidità, conducibilità elettrica, temperatura e ossigeno disciolto in diversi corsi d’acqua colpiti dall’attività estrattiva, tra cui Frigido, Lucido e Versilia. "I risultati hanno dimostrato che monitorando i corpi idrici dopo precipitazioni intense si osserva sistematicamente il peggioramento della qualità delle acque – prosegue Masetti – con alterazione dei parametri chimico-fisici e aumento della torbidità. La causa risiede proprio nella mancata gestione della marmettola, che si riversa nei fiumi".

I dati sono disponibili su una piattaforma digitale pubblica (KoboToolbox) consultabile al link https://kf.kobotoolbox.org/#/forms/aP3Tv2DLhK9BSkT4vyyGPx/data/gallery da chiunque voglia esplorare lo stato dei corsi d’acqua monitorati. Il progetto ha una doppia valenza: scientifica e formativa. Oltre al monitoraggio, sono stati organizzati workshop, incontri pubblici e attività di divulgazione per costruire una base di conoscenza condivisa tra cittadini e comunità locali. Chiunque può continuare le attività di monitoraggio dell’Osservatorio: è sufficiente scrivere a [email protected] per ricevere la procedura operativa.

"L’esperienza dell’Osservatorio cittadino delle acque apuane dimostra come la scienza cittadina possa diventare uno strumento di giustizia ambientale – conclude – dando voce a chi abita territori sottoposti a forti pressioni industriali. Il modello è replicabile ovunque. In un’area dove lo sfruttamento del marmo ha raggiunto proporzioni industriali, questo tipo di monitoraggio rappresenta un presidio civico e democratico delle risorse naturali. I cittadini diventano così sentinelle attive dell’ambiente".