ALFREDO MARCHETTI
Cronaca

Il futuro di Villa Massoni. L’annuncio di Amorese: "Il Ministero acquisterà lo storico complesso"

L’onorevole di Fratelli d’Italia svela i piani del dicastero della Cultura "Siamo rimasti in silenzio perché lavoravamo per risolvere il dossier. Speriamo in un’offerta al ribasso: altri fondi serviranno per il recupero".

Lo storico complesso di Villa Massoni finirà all’astà a metà ottobre

Lo storico complesso di Villa Massoni finirà all’astà a metà ottobre

di Alfredo Marchetti

"Il Ministero comprerà Villa Massoni". Non usa mezzi termini l’onorevole Marco Amorese di Fratelli d’Italia. Con lui il segretario comunale Massimiliano Fornai, Bruno Tenerani, consigliere comunale, Massimo Evangelisti capogruppo FdI in consiglio comunale. Si sta avvicinando il giorno dell’asta per lo storico complesso con tanto di gardiano nel cuore del centro storico. Base d’asta 3,5 milioni di euro, non si sa ancora se ci sono investitori privati intenzionati all’acquisto, ma l’arrivo del pubblico regala una boccata d’ossigeno alle speranze della comunità di riavere per Massa una villa simbolo dei tempi che furono. Il sindaco Francesco Persiani si era detto disponibile a una partnership tra pubblico e privato: Fratelli d’Italia si è mossa in silenzio per ottenere i finanziamenti. Fino a ieri: "In questi giorni – prosegue l’onorevole – si è rinnovato il dibattito su Villa Massoni che periodicamente emerge. Ora credo sia diventato stringente perché l’asta si avvicina. Abbiamo letto impegni anche da chi, per decenni, aveva avuto la possibilità di incidere su un polmone culturale e architettonico, ma che non è mai passato ai fatti. Ci sono stati i soliti tavoli nel corso di questi anni che non hanno portato a niente".

"In molti si erano chiesti perché da noi non usciva nulla: il nostro era un silenzio operoso – prosegue –, per trattare l’argomento in maniera seria. L’ultima volta che ne ho parlato al ministero della cultura è stato venerdì: ho avuto una colazione di lavoro col ministro Giuli. Abbiamo chiesto un impegno. C’è stata la disponibilità da parte del ministero per venire incontro alla comunità di Massa. Oggi possiamo dire che il ministero farà la sua parte a rilevare all’asta l’acquisto di Villa Massoni. Credo sia auspicabile un ribasso d’asta, perché così potremmo utilizzare parte dei fondi per il problema che riguaderà la riqualificazione della villa. I decenni di incuria si faranno sentire".

E prosegue: "A breve insieme, magari col sindaco Francesco Persiani, andremo lì a fare un sopralluogo, ovviamente informando la sovrintendenza. Vogliamo aiutare il ministero a spendere di meno, così che una parte di finanziamenti siano utilizzati per una riqualificazione. Lo dico subito a scanso di equivoci: non potrà fare tutto il ministero. Tendenzialmente non è neanche corretto. Ora chiediamo a tutti gli attori di sedersi. Facciamo un pezzo di storia di questa città: vogliamo vedere le fondazioni, un eventuale aiuto dei privati che scendono in campo. Ultimo tema sarà la destinazione: le idee possono essere tante, ma non possiamo chiedere un impegno al ministero senza condividerlo con esso. Un museo civico? C’è previsto già al Malaspina. Ora il primo passo sarà riappropiarsi del parco. Per quanto riguarda la riappropriazione delle opere antiche, in un certo senso, Massa potrebbe essere all’avanguardia, da esempio per altre realtà che il nostro Paese ha lungo tutto il territorio".

La parola è poi passata a Marco Guidi, che non manca di lanciare una stoccata anche a chi, nei giorni scorsi, ha presentato una mozione da discutere in consiglio comunale: "Sono settimane che lavoriamo al dossier per capire come fare, il ministero ha espresso volontà di partire. Siamo già avanti alla mozione presentata che andrà in consiglio comunale. Un’idea potrebbe anche essere la divisione del progetto in lotti a seconda di futuri finanziamenti. C’è la volontà politica di prendersi cura di un bene che tanto ci chiede la comunità. Per cinquant’anni pensavano di farci la festa dell’unitàm ora il governo Meloni e il ministro Giuli ci metteranno un punto".