MICHELE SCUTO
Cronaca

"Fermate l’asta di Villa Massoni". Mozione in consiglio comunale

Partito Democratico e ‘Massa è un’altra cosa’ chiedono una seduta straordinaria e la mobilitazione "Solo una scelta pubblica può restituirgli dignità, ora serve un voto chiaro". La vendita il 15 ottobre .

I consiglieri di Pd e ‘Massa è un’altra cosa’, da sinistra Alberti, Dell’Ertole, Ricci e Zaccagna

I consiglieri di Pd e ‘Massa è un’altra cosa’, da sinistra Alberti, Dell’Ertole, Ricci e Zaccagna

Un gioiello architettonico, un simbolo identitario, un pezzo di storia che rischia di scomparire dietro i cancelli del privato. Villa Massoni non è soltanto un edificio, è Massa stessa: lo ripetono a gran voce i firmatari della mozione presentata in consiglio comunale per scongiurare l’asta che la metterà sul mercato. Un’asta che non è più un’ipotesi, ma una certezza da fermare con un atto politico forte, capace di garantire che la villa resti patrimonio collettivo.

"Villa Massoni è Massa e Massa è Villa Massoni – dichiara Ivo Zaccagna – e tanti cittadini si riconoscono in quel luogo, chiedono di riappropriarsene perché ha una forza simbolica capace di restituire socialità e orgoglio alla comunità. La mozione va approvata subito, con voto unanime". Non è un’operazione estemporanea: il Partito Democratico e ‘Massa è un’altra cosa’ hanno elaborato questa iniziativa da mesi, con il sostegno anche del consigliere regionale Giacomo Bugliani, che ha promosso una mozione analoga e sollecitato la costituzione di un tavolo istituzionale Comune–Regione–Ministero. "Il valore della villa è testimoniato dai vincoli che la proteggono e dai suoi 26 mila metri quadrati a ridosso del centro storico – afferma Romolo Enzo Ricci – un patrimonio ambientale, storico e architettonico eccezionale. Solo una scelta pubblica può restituirgli dignità, trasformandola in un museo civico, un centro culturale, spazi di socialità. Il percorso per salvarla parte da lontano, ora serve un voto chiaro". "Questa non è una mozioncina – aggiunge Dina dell’Ertole – merita un consiglio straordinario. Villa Massoni deve tornare pubblica, appartenere alla città, non a un privato. Lo testimoniano le 27 mila firme FAI raccolte nel 2015: la comunità vuole che torni viva, aperta al dialogo, alla cultura".

L’appello unanime è proprio questo: mobilitazione, coinvolgimento, rapidità. Nel luglio 2024 il Tribunale ha nominato un custode giudiziario per la villa, soggetta a procedura esecutiva. A febbraio è stato avviato l’iter per la vendita, che il giudice ha fissato per il 15 ottobre con una base d’asta di circa 3,5 milioni di euro. La mozione che ora il consiglio deve discutere riprende e rilancia tutto questo. Nel cuore della battaglia c’è l’urgenza di fermare l’asta e innescare un progetto pubblico concreto, culturalmente capace e condiviso. "Perché se Villa Massoni dovesse svanire privandosi della sua funzione sociale e storica – dichiarano i firmatari della mozione – non sarebbe solo un patrimonio perduto, ma un pezzo di identità e memoria che va irrimediabilmente dissolto."