
Un’immagine dell’ex Rumianca nella zona industriale. La bonifica sarà completata entro il 31 dicembre 2026
La bonifica dei terreni dell’area ex Rumianca dovrebbe essere completata entro il 31 dicembre del 2026. E’ una data importante, che mette un ambizioso traguardo per la futura restituzione agli usi legittimi di una porzione rilevante della zona industriale apuana. A portare avanti le operazioni di bonifica è Eni Rewind che, nei giorni scorsi, ha comunicato al Ministero dell’Ambiente, e per conoscenza anche a Regione Toscana, Ispra, Iss, Asl Toscana Nord Ovest, Arpat, Inail e Comune di Carrara, il cronoprogramma dettagliato delle prossime operazioni di bonifica, così come approvato dal Piano operativo di falda e terreni insaturi da parte dello stesso Ministero fra 2016 e 2018.
In particolare, la comunicazione fa riferimento al protocollo relativo all’esecuzione degli scavi di bonifica dei terreni insaturi e dei collaudi di pareti e fondi scavi, attività di bonifica terreni insaturi e fonti attive, sottoscritto fra le parti. Era stato il Ministero dell’ambiente, d’altronde, a chiederlo ad agosto. Nei mesi scorsi, d’altronde, le operazioni sono andate avanti in maniera rapida e decisa. Al tavolo tecnico di giugno, Eni Rewind aveva presentato un addendum al protocollo per la gestione delle concentrazioni residuali a seguito degli interventi di bonifica, reso formalmente operativo dalla Regione alla fine di luglio.
Andando nel dettaglio tecnico delle operazioni di bonifica dei terreni e attività correlate, la caratterizzazione di diossine e furani dovrebbe proseguire fino a novembre di quest’anno, mentre nelle aree delle ex coperture metalliche la caratterizzazione degli stessi si dovrebbe protrarre fino all’inizio di febbraio del 2026. Contestualmente, vanno avanti le attività di scavo, in alcuni lotti da completare entro la fine di febbraio 2026, mentre nelle ex coperture metalliche si dovrebbero concludere entro ottobre del 2026. A quel punto resteranno soltanto le attività di collaudo, da portare avanti in confronto con Arpat, e le attività di reinterro con conclusione prevista di tutte le operazioni sui terreni per il 31 dicembre 2026.
Perché è importante? Stiamo parlando di un grande spazio di ben 17 ettari, libero, strategicamente essenziale per le dimensioni e la posizione, a ridosso dell’area retroportuale. Risanarlo è costato ad Eni Rewind decine di milioni di euro e quando tornerà agli usi legittimi sarà essenziale per importanti investimenti produttivi, che a oggi potrebbero vedere proprio nella nautica lo sbocco principale.