
Il crollo dell’argine all’interno di Cava Fornace avvenuto. a maggio 2024
Quel che temevano i cittadini alla fine si è avverato: la Regione ha autorizzato i gestori di Cava Fornace, ossia Programma ambiente Apuane, a modificare parti dell’attività nel sito approvando l’apposito progetto che i gestori dovevano presentare entro fine luglio. Se è vero che gli interventi corrispondono al rispetto di quanto la Regione aveva prescritto nella diffida inviata il 7 maggio 2024 – in seguito al crollo di un argine all’interno della discarica – i cittadini e i comitati ambientalisti sono invece preoccupati per un eventuale proseguimento dell’attività di una discarica di cui da anni viene chiesta invece la chiusura con conseguente messa in sicurezza e bonifica.
A dar notizia del “sì“ della Regione è la “ Commissione di controllo sulla discarica di Cava Fornace“ in merito agli sviluppi legati alle modifiche progettuali e agli interventi di messa in sicurezza dell’impianto. "La Regione – scrive la commissione – ha comunicato gli esiti della Conferenza dei servizi istruttoria effettuata per valutare la sostanzialità delle modifiche che il gestore ha depositato in risposta a una diffida del 7 maggio 2024 per il cedimento del paramento arginale esterno della fase 1 di coltivazione della discarica. Le modifiche progettuali proposte riguardano principalmente la gestione del percolato, la costruzione di un muro di sostegno del paramento lato Massa e un aggiornamento del piano di monitoraggio e controllo. Il settore ’Valutazione impatto ambientale’ della Regione ritiene il progetto presentato dal gestore come modifica non sostanziale di un impianto esistente, e raccomanda di procedere all’esecuzione degli interventi presentati. In conclusione, la Regione autorizza ’Programma ambiente Apuane’ procedere alla realizzazione delle modifiche progettate, nel rispetto di una serie di prescrizioni. Continueremo – conclude la commissione – la nostra attività di monitoraggio sui lavori e ribadiamo la nostra ferma posizione sulla chiusura di Cava Fornace, con conseguente bonifica e messa in sicurezza, per il bene della comunità".
Ma le parole della commissione non placano la rabbia di comitati e associazioni, i quali temono che le modifiche sul percolato possano essere funzionali a un futuro proseguimento dell’attività vista la volontà dei gestori di conferire oltre la soglia già raggiunta.