NATALINO BENACCI
Cronaca

Dilaga la peste suina. Morti altri nove ungulati. Sono risultati tutti infetti

Nove cinghiali morti sono stati rinvenuti nei giorni scorsi nei boschi di Bagnone. Dai successivi accertamenti scientifici sono risultati tutti...

Uno dei tanti cinghiali trovati senza vita e risultati contagiati dalla peste suina (. foto d’archivio Nei boschi di Bagnone sono state trovate altre nove carcasse

Uno dei tanti cinghiali trovati senza vita e risultati contagiati dalla peste suina (. foto d’archivio Nei boschi di Bagnone sono state trovate altre nove carcasse

Nove cinghiali morti sono stati rinvenuti nei giorni scorsi nei boschi di Bagnone. Dai successivi accertamenti scientifici sono risultati tutti affetti da peste suina africana (Psa). Una situazione di ermegenza che è diventata sempre più allarmante tanto che il commissario straordinario Giovanni Filippini ha convocato un incontro con i comuni lunedì a Firenze alla sede della Regione per un confronto sulla strategia di contrasto alla diffusione della Psa e al depopolamento dei cinghiali, con particolare attenzione alle criticità emergenti e alle strategie da adottare per la gestione sostenibile e condivisa. Finora la strategia per battere la Psa ha puntato sul confinamento fisico della circolazione virale attraverso barriere e recinzioni anche lungo l’Autocisa e i viadotti.

Sono stati infatti installati 60 chilometri di recinzioni con un intervento da 5,6 milioni. Non solo barriere anticinghiale, ma anche gabbie di cattura “pig brig“, che possono catturare anche piccoli branchi. Finora però il piano non sembra aver ottenuto grandi risultati e i cacciatori ritengono che occorra potenziare l’attività venatoria controllata, gestita con tecniche corrette, sinergie istituzionali e formazione. Può diventare uno strumento efficace per abbassare la densità di cinghiali, prevenire il contagio abbassandone il numero, proteggere raccolti e comunità rurali e garantire continuità economica per agricoltori e cacciatori. I cacciatori ritengono che solo con un approccio condiviso e responsabile tra comuni, Asl, Atc, forze dell’ordine, agricoltori e mondo venatorio si potrà mettere davvero freno alla Psa e salvaguardare il territorio. Per bloccare il contagio e favorire il depopolamento sono state importanti le deroghe per consentire le battute con le limitazioni sul numero dei cani (massimo 3) e dei partecipanti (massimo 15). Ma ora servono deroghe per la battute anche nei territori dove sono state rinvenute carcasse affette da Psa.

Natalino Benacci