
Da palazzo civico nessuna risposta sulle richieste di. indennità e progressione
Hanno inviato lettere, pec, chiesto incontri, dato ultimatum e minacciato scioperi. Nulla si è mosso da palazzo civico nei confronti dei 300 dipendenti che chiedevano dallo scorso 3 aprile il pagamento delle indennità di particolari responsabilità ( a suo tempo riconosciute dai singoli dirigenti) per gli anni 2022-2023-2024, della produttività per gli anni 2023 e 2024 e delle progressioni orizzontali 2023 e 2024.
Più di 600mila euro destinati ai dipendenti che sono fermi a palazzo civico e che la Cisl punta a sbloccare. Così dopo mesi di richieste e di minacce adesso la Funzione pubblica del sindacato ha indetto lo stato di agitazione. Primo passo verso lo sciopero. "Dal Comune dopo le nostre lettere hanno pubblicato la graduatorie del 2023 – spiega Enzo Mastorci, segretario della Funzione pubblica della Csil –. Questo non è sufficiente. Ci aspettiamo risposte concrete e vere anche su le particolari responsabilità dei capi di ufficio". Da oltre due anni l’amministrazione non ha dato seguito alle progressioni economiche, ai premi di produzione e ai salti di carriera dei lavoratori comunali. Così gli oltre 300 dipendenti di piazza Due giugno non hanno avuto il premio di produttività previsto dopo le pagelle di merito. Circa 300mila euro, mille a testa annuali, fermi nei cassetti di palazzo. Idem per le progressioni orizzontali: scatti di carriera che interessano una cinquantina di persone per 30mila euro. Infine niente è dato sapere degli 88mila euro per quella novantina di persone con ruoli dirigenziali riconosciuti. La battaglia è tutta della Cisl che dopo aver chiesto chiarimenti all’amministrazione e dopo non aver ottenuto risposta ieri ha dichiarato lo stato di agitazione, dopo aver annunciato sulla Nazione nelle scorse settimane la richiesta di una soluzione. Così, ricordando l’odissea per avere una risposta, dalla lettera del 3 aprile a quella del 19 giugno, sottolineando che tutti i fondi di salario accessorio sono stati avallati dal Collegio dei revisori e quindi regolarmente esigibili, visto il silenzio dell’amministrazione, Mastorci ha dichiarato lo stato di agitazione comunicandolo al prefetto e al Comune.
"I dipendenti comunali – si legge nella dichiarazione – hanno manifestato insofferenza e intolleranza rispetto al fatto che l’amministrazione non eroga i compensi dovuti ai dipendenti. Questi hanno dato mandato alla segreteria di Cisl Fp di procedere allo stato di agitazione ed eventualmente allo sciopero qualora l’amministrazione non avesse ottemperato al pagamento. La violazione dei contratti decentrati siglati anno per anno lede la dignità lavorativa dei dipendenti del Comune".