
Traguardo dei 30 anni celebrato con amici, autorità e istituzioni all’agriturismo. Il vescovo Vaccari: "Luogo che testimonia la speranza che si concretizza".
Moltissime autorità e tutta la ’Lunigiana che conta’ martedì alla Torre di Apella, presso l’agriturismo Montagna Verde, in occasione del raggiungimento dei 30 anni di attività. Ideata da Mario Maffei, la struttura ha raggiunto e superato gli obiettivi che lo stesso creatore si era prefisso: riportare in vita, creando economia, una vallata dimenticata nell’oblio da decenni. Una zona dell’alta valle del Taverone che aveva visto nel dopoguerra tutti gli abitanti del borgo di Apella emigrare in Australia. Il lungimirante Maffei però, aveva tenuto duro e da vero combattente, dimostrando un amore smisurato per il territorio, è riuscito a creare una struttura ricettiva di primordine che, all’Expo a Milano è stata indicata fra i primi 5 migliori agriturismi a livello nazionale. E ad Apella, suo borgo natale, abbandonato e ridotto al lumicino, ha creato un ’albergo diffuso’, primo in Lunigiana . "Fra le molte cose positive create da Mario - ha detto Enrico Isoppi, presidente della Fondazione C.R. di Carrara – vi è stato anche il trasmettere questa passione, l’amore per il territorio ai suoi figli che ha creato un futuro roseo in questa parte di Lunigiana grazie a questo genere di attività".
"Per me, le aree interne sono un valore aggiunto - ha precisato Walter Tamburini presidente della Camera di Commercio - e non certo aree depresse. Sono rimasto folgorato da questa terra, in cui vedo grandi possibilità". Anche il vescovo Mario Vaccari era presente: "Apella è la dimostrazione della speranza - ha detto - che si concretizza nella realtà dei fatti". Molti gli interventi e le presenze autorevoli, fra cui: Roberto Valettini sindaco di Aulla, il sindaco Renzo Martelloni di Licciana, don Marino Navalesi vicario vescovile, don Tommaso Forni parroco di Licciana e della Val Taverone, Roberto Galassi presidente del Gal, la sindaca di Filattiera Annalisa Folloni, il notaio Vertere Morichelli presidente Rotary Club Pontremoli-Lunigiana.
"Ci sono persone che vivono con nostalgia la perdita del luogo di origine. E lo vorrebbero ricreare. Ecco - ha detto Fausto Giovanelli, presidente del Parco Nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano - a chi mi chiede come fare questo, io rispondo: andate ad Apella, fra le case in sasso del borgo ed imparate da lì. Credo che l’intero Paese debba prendere in considerazione questo miracolo creato in 30 anni in terra di Lunigiana". In tutti gli altri interventi succedutisi, unanimi sono state le opinioni sul merito dovuto a Mario Maffei e alla sua famiglia che dall’oblio, dall’abbandono hanno fatto risorgere Apella, facendola assurgere quale simbolo di concreta resurrezione e riscatto delle aree interne.
Roberto Oligeri