ALFREDO MARCHETTI
Cronaca

Operazione ’Tramonto’: "Ci mandano la roba. Deve arrivare a Massa"

Le intercettazioni ambientali e telefoniche che accusano i 13 indagati. Un affare andato storto: un camion fermato a Nizza che trasportava droga.

I carabinieri mostrano la droga sequestrata al termine della maxi operazione

I carabinieri mostrano la droga sequestrata al termine della maxi operazione

di Alfredo Marchetti

Un carico di droga venne bloccato alla dogana a Nizza, con buona pace per il camionista, poi finito in carcere. C’era chi faceva l’operaio, chi invece era un libero professionista. Emergono nuove informazioni dalle carte della maxi operazione ’Tramonto’ dei militari del Nucleo investigativo del Comando provinciale carabinieri, in collaborazione con il centro operativo della Dia di Firenze e coadiuvati dai militari del Comando provinciale apuano, del comando provinciale di Lucca, La Spezia e Milano, al nucleo elicotteri carabinieri di Pisa, ai nuclei cinofili carabinieri di Pisa, Firenze e Villanova d’Albenga, alla compagnia carabinieri di Pisa, nei confronti di 13 indagati, di cui nove destinatari della misura cautelare del carcere, ovvero Davide Belcaro di Massa, Iacopo Gatti di Pietrasanta, Luca De Giorgio di Rho, Luca Salini di Pietrasanta, Yuri Maggi di Pietrasanta, Alex Quartieri di Parma, Lorenzo Bruschi di Spezia, e Stefano Tronci di Firenze. Quattro di questi, ovvero Andreea Elena Ciolac originaria della Romania, Marta Grazzini di Pescia, Massimo Giansoldati di Spezia e Francesco Folini di Pietrasanta hanno l’obbligo di dimora e di presentarsi alla locale comando dei carabinieri.

Gli indagati sono accusati di essere componenti di un’associazione per delinquere finalizzata all’acquisto, importazione dalla Spagna, trasporto, detenzione e vendita di hashish e marijuana. Martedì mattina all’alba è scattato il blitz da parte dei carabinieri. Dalle intercettazioni ambientali e telefoniche che si sono protratte dal 2020 a oggi, gli investigatori hanno seguito i presunti affari degli indagati passo dopo passo. I primi contatti con alcuni fornitori spagnoli avvengono nel 2020: uno degli indagati si mette d’accordo con il venditore straniero per iniziare una collaborazione; "Inizia il trasporto che voglio spedire ogni settimana in Italia".

Nel luglio del 2020, tra alcuni messaggi scambiati tra uno degli indagati e un fornitore ignoto, quest’ultimo esorta l’italiano a decidersi di acquistare la sostanza stupefacente: "Questa mattina potrei ricevere 300 chili di plus commerce direttamente dal Marocco e spedirlo in Italia. Appartiene al mio collega, il proprietario del trasporto, che l’ha portato fuori da lì ora e possiamo metterlo lì direttamente".

In un’altra intercettazione il fornitore ignoto straniero chiede a uno degli indagati di far fare da corriere a una ragazza spagnola, inventando un’amicizia con uno degli indagati per rendere più ’veritiera’ la chat tra i due. Ragazza che sarà poi successivamente arrestata alla dogana di Nizza, come riporta un dialogo tra uno degli indagati e un ignoto: "Ho perso un camion con 50 chili venerdì notte a Nizza". E prosegue: "Ciccio la strada è bruttissima. Ci ho perso centinaia... Purtroppo i francesi sono duri. Non c’è versi. Se c’è qualcosa e hanno sospetti la trovano". E si prosegue: "L’avevo detto anche stamani, conosco bene la strada, l’ho fatta mille volte, non è cosa per le macchine, poi con una ragazza sopra da sola non regge la scusa, speravo nella fortuna, ma evidentemente non ne abbiamo".

Da una delle intercettazioni ambientali, grazie a una microspia posizionata dai carabinieri all’interno di un camion nel marzo del 2021, la Procura ipotizza che due degli indagati, insieme a altri due pregiudicati del milanese, si stessero recando in Spagna, in una cittadina non lontana da Malaga, con l’intento di siglare un accordo finalizzato a garantire stabile fornitura di ingenti quantità di sostanze stupefacenti, come hashih e marijuana, da far arrivare a Massa. "Qui ci mandano la cosa senza soldi...erba a Milano... 50 ho detto... no a Milano... a Massa, non la voglio a Milano".

Sempre secondo gli investigatori poi, tra gli altri affari anche uno importante per mole: un primo quantitativo avrebbe viaggiato a bordo di un camion via terra, mentre una seconda grossa partita da due milioni di euro, sarebbe stata importanta in Italia tramite un natante via mare.