DANIELE BERNARDINI
Cronaca

Processo Longbridge. Traffico di droga e spaccio. Raffica di riti abbreviati

In arrivo le prime sentenze dell’inchiesta portata avanti dalla squadra mobile di Pistoia. Le indagini hanno permesso di sgominare un gruppo composto da diciotto persone.

Il procuratore capo della Repubblica di Pistoia, Tommaso Coletta (Acerboni FotoCastellani)

Il procuratore capo della Repubblica di Pistoia, Tommaso Coletta (Acerboni FotoCastellani)

Slittano alla fine della settimana le sentenze del giudice per l’udienza preliminare nei confronti degli imputati accusati a vario titolo di traffico e detenzione di stupefacenti, che hanno scelto di avvalersi del patteggiamento e del rito abbreviato per l’inchiesta Longbridge. Per chi ha chiesto il patteggiamento le condanne variano dai due ai quattro anni. Solo tre persone hanno scelto di ricorrere al procedimento ordinario. Alla fine del scorso maggio, il pubblico ministero Leonardo De Gaudio ha chiesto il rinvio a giudizio per 18 persone residenti tra Pistoia e la Valdinievole, coinvolti a vario titolo nella vicenda. L’attività di indagine, iniziata nel luglio del 2023 e condotta dalla squadra mobile della questura, con il coordinamento della procura, ha portato in carcere numerose persone. Le accuse degli inquirenti sono davvero pesanti. Cocaina a fiumi, fino a trenta chili a volta, venduta a un prezzo di 25mila euro al chilo, trasportata nei vani dei doppifondi delle auto, modificate nell’officina di fiducia, che preparava i carichi. La base del traffico era a Pistoia, e da qui si prendevano appuntamenti, si mandava la merce. Che poi andava a rifornire altri spacciatori, nelle piazze di altre province: a Pisa (e a Santa Croce sull’Arno).

Durante l’operazione relativa agli arresti sono stati impiegati circa 80 poliziotti tra questura e commissariati della Valdinievole con sette equipaggi del reparto prevenzione crimine e due unità cinofile di Firenze. L’indagine ha permesso di far luce su un’attività ben più vasta, grazie alle intercettazioni telefoniche, ambientali, e all’analisi delle telecamere di videosorveglianza. In sostanza, da quanto accertato nei mesi dagli inquirenti, la centrale operativa era a Pistoia: da qui veniva gestita l’attività di trasporto e vendita che interessava poi le altre "piazze" dello spaccio a Pisa, Prato, Livorno e Perugia.

Nella rete e stato coinvolto anche un latitante, 40 albanese, su cui pendeva un mandato di arresto internazionale, emesso dalle autorità svizzere, per una condanna a nove anni di reclusione per spaccio di droga, cocaina e eroina, avvenuti a Lugano nel 2021. Nel corso dell’operazione Sono stati sequestrati in totale un chilo e 200 grammi di cocaina, e una scacciacani con matricola obliterata e canna modificata, per renderla un’arma da guerra, e venti cartucce.

Daniele Bernardini