DANIELE ROSI
Cronaca

Alta tensione in consiglio. Respinto il ‘no’ di Avenza alle case Erp di Morlungo

Bocciata dalla maggioranza la mozione per la ricerca di un’area alternativa. L’opposizione insiste sull’inquinamento del terreno e la mancanza di servizi.

Avenza ribadisce per l’ennesima volta il suo ‘no’ ai nuovi alloggi popolari a Morlungo e il Comune continua a difendere la sua scelta. Non sono mancate le discussioni in consiglio comunale, con qualche piccolo momento di tensione tra pubblico e giunta nelle fasi iniziali, nelle oltre due ore in cui la questione dei nuovi 28 alloggi di edilizia residenziale pubblica, che dovrebbero sorgere in zona Morlungo ad Avenza, è stata discussa in aula. Il tema dei nuovi alloggi, che saranno realizzati grazie a un finanziamento regionale di 6 milioni di euro, era salito alla ribalta la scorsa settimana con una fiaccolata di protesta organizzata da ‘Avenza Si-Resiste’. Una fiaccolata a cui avevano preso parte un buon numero di cittadini e i consiglieri d’opposizione Maria Mattei, Massimiliano Bernardi, Massimiliano Manuel e Andrea Tosi. Il secondo capitolo martedì sera in municipio, con un dibattito che ha occupato più di metà del consiglio comunale. Preoccupazione degli avenzini legata soprattutto alla situazione ambientale dell’area: i terreni inquinati da sostanze come il cromo esavalente in base ai rilievi effettuati da Sogesid. E In aggiunta i timori sulla capacità dell’area di rispondere a 28 nuovi alloggi: ritenuti troppi per la dimensione dell’area e la mancanza di servizi.

A intervenire come portavoce di ‘Avenza Si-Resiste’ e rappresentante di un gruppo di residenti, è stato l’avvocato Antonio Battolla. "L’area è intaccata da sostanze chimiche pericolose – ha sottolineato – e la contaminazione della falda è nota. C’è inoltre un rischio idraulico e idrogeologico, oltre ad essere una zona con carenza di servizi. Se il Comune prosegue nell’iter, dovrà prendersi la responsabilità delle proprie azioni, considerato che esiste un diritto alla salute". In risposta per l’amministrazione è intervenuto l’assessore all’ambiente Moreno Lorenzini, che ha rassicurato circa i nuovi dati forniti da Arpat e Regione.

"Non è presente inquinamento diretto dovuto a sversamento – ha replicato – e invito a leggere ciò che Regione e Arpat hanno prodotto. Se la Regione ha tolto dei vincoli all’area, non è un caso, perchè vuol dire che le indagini di rischio hanno reso fattibile una potenziale edificazione. Sui pochi servizi, ci sarà da dare una spinta alla rigenerazione della zona. La progettazione rispetterà gli standard urbanistici". La discussione è poi proseguita a seguito della mozione per individuare un’area alternativa, bocciata con 8 favorevoli e 15 contrari, presentata da buona parte dell’opposizione: Andrea Tosi, Maria Mattei, Massimiliano Manuel, Simone Caffaz, Massimiliano Bernardi, Filippo Mirabella e Andrea Vannucci.

"La mozione chiede di sospendere un iter avviato su un finanziamento dato per quell’area– ha risposto per la maggioranza il capogruppo Pd Gianmaria Nardi – . Non credo che la Regione abbia ‘derubricato’ un luogo mettendo a rischio la salute delle persone. Morlungo ha criticità oggettive su cui qualche osservazione è possibile farla, ma non sarebbe corretto negare la possibilità di 28 alloggi". Per Tosi invece la scelta di Morlungo è inaccettabile e Maria Mattei ha ricordato i dati forniti da Sogesid sugli inquinanti. Bernardi e Martinelli hanno ritenuto troppi i 28 alloggi, con il rischio di ‘sovraccarico’ dell’area. E Vannucci si è appellato alla giunta affinché si possa avviare un dialogo con la Regione per modificare il bando, in particolare la zona di edificazione.