
Massimiliano Baldini, consigliere regionale uscente
La campagna elettorale per le regionali è alle prime battute, ma riserva già qualche clamorosa sorpresa. In casa Lega, dove le acque sono agitate da tempo tra i sostenitori di Matteo Salvini e quelli del generale Roberto Vannacci, si concretizza il primo importante abbandono.
E’ quello del consigliere regionale Massimiliano Baldini che ha ufficializzato la sua scelta di non correre nella prossima competizione. Alla base di tutto, la decisione di Vannacci, che è responsabile della campagna elettorale in Toscana, di collocare nel collegio di Lucca come capolista Massimiliano Simoni, da pochissimo nella Lega e uomo di fiducia del generale che ha ottenuto anche di inserirlo nel listino bloccato.
Di fatto, per Simoni la competizione elettorale diventa una formalità: basterà che la Lega prenda un solo consigliere a livello regionale perché si possa accomodare sugli scranni.
Per Baldini, da sempre critico verso la linea di Vannacci,la linea ma anche i criteri scelti per le candidature sono incomprensibili quanto assurdi.
"E’ una metamorfosi – scrive – che non condivido sia perché sono molto distante da certe marcate e ripetute derive di ‘richiamo nostalgico‘ che non appartengono alla mia sensibilità politica e che niente hanno a che fare con il concetto di sovranismo identitario al quale la Lega ha guardato sin dall’inizio della rivoluzione salviniana, sia perché, sotto il profilo del metodo, l’utilizzo del listino regionale bloccato è uno strumento ingiusto, che impedisce il normale esercizio democratico del voto, tanto più se a vantaggio di un neo iscritto. Pertanto, malgrado non sia sorpreso da certe dinamiche partitiche che purtroppo accadono e torneranno ad accadere, voglio segnare la mia distanza dalla ‘vannaccizzazione‘ della Lega e della Lega Toscana in particolare in cui non mi riconosco, non ricandidandomi alle prossime elezioni regionali".
Baldini non risparmia le critiche dirette al generale dallo scorso anno nella Lega. "Vannacci – aggiunge – fa un gran parlare di valori, di principi, di meritocrazia ma poi pretende il listino bloccato per chi è iscritto al partito da 4 mesi, alla faccia dei militanti della Lega che portano avanti il movimento da cinque, dieci, quindici, venti anni tutti i giorni sul territorio, di un gruppo consiliare regionale che ha svolto un lavoro straordinario ben coordinato dalla capogruppo Elena Meini indicata come candidata presidente ed in ultimo, in Provincia di Lucca, di un consigliere uscente, al primo mandato, che si è speso quotidianamente per il territorio e per il partito". Lo storico esponente leghista, che manifesta l’intenzione di fare comunque campagna elettorale per la Lega, parla della scelta di candidare come capolista un neofita proveniente dalle fila di Fratelli d’Italia come di un vero e proprio schiaffo rifilato all’intera comunità, pur continuando a manifestare apprezzamento per il segretario Salvini. "E’ un po’ come pretendere che la fascia di capitano sia data a chi ha indossato la maglia della squadra da qualche settimana – conclude – come conferire i gradi del comando dell’esercito a chi si è arruolato in quell’arma l’altro ieri: ‘Generale, nella Lega il vero mondo al contrario sei te‘. Questa mia presa di posizione è frutto di una mera esigenza di chiarezza verso l’elettorato della Lega e mio personale riguardo a quanto sta accadendo, non una presa di distanza dal movimento e tanto meno da Salvini al quale - evidentemente in difficoltà - confermo la mia vicinanza, la mia stima e la mia piena riconoscenza per le opportunità che mi ha consentito più di una volta".
Fabrizio Vincenti