REDAZIONE FIRENZE

Terremoto nel centrodestra. Landi salta sul carro FdI. Ira nel partito di Salvini

La scelta del vicepresidente del consiglio toscano contro con l’apertura a Vannacci. I meloniani indispettiti per gli scippi dei leghisti. Stella invita alla responsabilità.

Marco Landi, ex consigliere regionale della Lega passato con Fratelli d’Italia

Marco Landi, ex consigliere regionale della Lega passato con Fratelli d’Italia

Terremoto nel centrodestra. Marco Landi, consigliere regionale della Lega e vicepresidente del Consiglio dal 9 aprile scorso, è sceso dal Carroccio per salire sul carro di Fratelli d’Italia. Un transito, anzi, una manovra - si apprende da fonti meloniane - che arriverebbe dopo lo ‘scippo’ di due consiglieri di quartiere a Firenze (Franca Innocenti e Gualberto Carrara), passati da FdI alla Lega e all’esito di una campagna acquisti in casa Meloni, con recenti pressing anche nei confronti di politici in vista nel capoluogo toscano.

Ai fedelissimi di Giorgia non era piaciuta nemmeno l’accelerazione dell’ex generale ora vicesegretario federale Roberto Vannacci alla convention de ‘Il mondo al contrario’ di fine maggio al Teatro Cartiere Carrara - a fianco di Matteo Salvini - quando aveva annunciato imminenti trasferimenti in casa Lega. Come quelli dei consiglieri comunali Emanuele Camilletti (Scarperia e San Piero), Benedetta Venezia (San Casciano), Andrea Cuscito (Greve). Mosse che hanno indispettito non poco il quartier generale di FdI e che hanno prodotto come risultato immediato l’ingresso nel partito di Landi, livornese, residente all’Isola d’Elba.

Una frattura che arriva mentre proprio i leghisti erano in procinto di ufficializzare il sì alla candidatura come governatore di Alessandro Tomasi, sindaco di Pistoia, dopo aver buttato nella mischia Elena Meini per la corsa a Palazzo Strozzi Sacrati. Crepe divenute fratture tra la pattuglia del Carroccio in Regione e Vannacci, "punto di riferimento della campagna elettorale in Toscana" su benedizione del leader di via Bellerio. Dalla nomina di Meini cassata dal generale, al passaggio a Noi Moderati dell’aretino Marco Casucci in aperta contestazione alla linea ultra sovranista ‘vannacciana’, fino all’assenza assordante di tutti i consiglieri eletti proprio all’evento al Teatro Tenda.

E adesso il passaggio di Landi a FdI, la seconda defezione in tre mesi. Il partito fondato da Umberto Bossi ribolle. Dalla segreteria di Luca Baroncini, telefoni staccati e cortina di fumo. Unica a battere un colpo è la stessa Meini che, per contenersi, si limita a declassare l’operazione come "un fulmine a ciel sereno". Anche perché avrebbe appreso la notizia solo ieri.

I retroscena svelano, al di là della distanza politica siderale tra Landi e Vannacci e delle dichiarazioni al veleno dei giorni scorsi ("Con Vannacci o meno, la Lega nei sondaggi resta tra il 5-6%"), anche una questione di posizionamento nelle liste. Con il diretto interessato che avrebbe opzionato una quota del listino bloccato sbattendo contro il niet del suo (ex) partito. Così, porte aperte in FdI con l’offerta di correre (da capolista?) a Livorno - a casa sua - alle regionali. Marcella Amadio permettendo, vero totem del partito della fiamma labronico.

Al termine della giornata, rimangono i pompieri a spegnere le fiamme. Il segretario regionale di Forza Italia Marco Stella ha richiamato "tutti allo stesso senso di responsabilità, le fughe in avanti danneggiano coalizione e risultato". "Riteniamo - stemperano per FdI il vice di Tomasi Diego Petrucci e il capogruppo in Regione Fantozzi - che le scelte dei singoli politici non possano ricadere sull’unità della coalizione. Fratelli d’Italia si adopererà sempre affinché il centrodestra si presenti unito in una Toscana contendibile".