ALESSANDRO PISTOLESI
Cronaca

Arno balneabile modello Senna. L’idea è buona, ma non subito: "Siamo disponibili a lavorarci"

Paola Galgani, vicesindaca, assicura: "Pronti ad agire. Ancora però non ci sono le condizioni". Il fiume intanto sta tornando a respirare dopo anni di siccità, restrizioni e criticità varie. .

Paola Galgani, vicesindaca, assicura: "Pronti ad agire. Ancora però non ci sono le condizioni". Il fiume intanto sta tornando a respirare dopo anni di siccità, restrizioni e criticità varie. .

Paola Galgani, vicesindaca, assicura: "Pronti ad agire. Ancora però non ci sono le condizioni". Il fiume intanto sta tornando a respirare dopo anni di siccità, restrizioni e criticità varie. .

Bagno in Arno, si può. Ma non adesso, non da subito. Però i presupposti ci sono, la volontà politica anche. La conferma arriva dalla vicesindaca e assessora all’Ambiente del Comune di Firenze, Paola Galgani: "Da parte nostra siamo disponibili ad approfondire e a intensificare il confronto con tutti gli enti che hanno competenze sul bacino idrografico: se l’obiettivo è accelerare il percorso verso un Arno in piena salute noi ci siamo e siamo pronti a fare la nostra parte". Parole che vanno nella direzione di quanto dichiarato da Gaia Checcucci, segretario generale dell’Autorità di bacino dell’Appennino Settentrionale, che non più tardi di dieci giorni fa aveva aperto all’ipotesi: "Nel tratto cittadino i paramentri non consentirebbero la balneabilità ma ci possiamo arrivare. Credo che con le dovute accortezze – ci sono dei punti che presentano qualche piccolo problema – e le analisi del caso si possa pensare di farci una nuotata. Ma è il Comune a dover chiedere la balneabilità e la Regione ad accordarla dopo aver attivato un monitoraggio di circa 16 mesi con una serie di parametri che devono risultare tutti regolari". Galgani adesso rilancia: "L’obiettivo è ambizioso, ma ancora non ci sono le condizioni, come dice anche il segretario generale Checcucci".

Tuttavia il Comune non si tira indietro ed è pronto a collaborare: "Quello che possiamo dire – sottolinea la vicesindaca – è che c’è un lavoro quotidiano e un gioco di squadra che funziona tra tutte le istituzioni interessate a migliorare sempre di più la salute dell’Arno".

E i primi risultati già si vedono: dopo anni di siccità, restrizioni e livelli critici, l’Arno sta tornando finalmente a respirare. Un sollievo dato che il 2022 è stato un anno da bollino nero per la crisi idrica. Le piogge a momenti alterni e una gestione oculata hanno retto l’urto per il 2023 e il 2024. Il 2025 adesso potrebbe essere l’anno della svolta verso un fiume ancora più pulito e balneabile.

A Parigi hanno centrato l’obiettivo dopo che negli anni Sessanta la Senna venne definita un fiume "biologicamente morto". Ripulirlo e renderlo balneabile era uno dei cavalli di battaglia della sindaca parigina Anne Hidalgo che nel 2023 ha ridotto il traffico delle auto in centro del 54% rispetto all’anno precedente. Dal 2005 inoltre Parigi ha abbattuto il livello di particolato fine e del biossido di azoto, gli agenti inquinanti più pericolosi, del 55 e del 50 per cento. Il resto lo hanno fatto le risorse, ovvero 1,4 miliardi di euro sborsati per ripulire la Senna. Una cifra mastodontica. E proprio i fondi necessari alla bonifica potrebbero rappresentare lo scoglio più grande all’idea di rivedere i tuffi in Arno. Ma intanto la volontà politica c’è e l’obiettivo del Comune è chiaro: lavorare sodo per rendere l’Arno sempre più pulito.

Alessandro Pistolesi