ROSSELLA CONTE
Cronaca

L’Arno vivo come la Senna. Il piano di commercianti e artigiani: "Ripartiamo da ciclabili e sentieri"

Per l’Autorità di bacino può diventare balneabile: gli imprenditori sono pronti a sfruttare l’occasione "Servono attività economiche, aree verdi e servizi. Parigi ce l’ha fatta, possiamo riuscirci anche noi".

L’Arno può diventare balneabile secondo l’Autorità di bacino

L’Arno può diventare balneabile secondo l’Autorità di bacino

Arno balneabile? Sì, ma solo dopo un periodo di monitoraggi e una lunga serie di verifiche sui parametri ambientali. Intanto, l’idea di poter fare il bagno nel fiume che attraversa Firenze comincia a far discutere anche le categorie economiche cittadine. A rilanciare il tema è stata Gaia Checcucci, segretaria dell’Autorità di bacino dell’Appennino Settentrionale. Se nel Casentino già ci si tuffa, anche il centro di Firenze potrebbe, un giorno, offrire una riva attrezzata ai fiorentini e ai turisti. Il mondo economico osserva con interesse, tra entusiasmo e richiami alla concretezza.

Aldo Cursano, presidente di Confcommercio Firenze, parla di un’opportunità storica: "La Firenze sull’Arno è qualcosa di straordinario. Tornare a viverla significa recuperare il senso più autentico della città, che nel passato era legata al fiume per i commerci, le stoffe, le merci. Mi immagino un Arno con famiglie, passeggio, attività di servizio, piste ciclabili, spazi dove sedersi. Firenze non manca di creatività imprenditoriale per costruire progetti di successo. Naturalmente servono regole e sicurezza, ma questa è un’idea che può davvero cambiare il rapporto tra città e fiume".

Cna Firenze riconosce il potenziale ma chiede garanzie: "Ogni proposta che renda la città più vivibile è la benvenuta – dice Vito Damato, presidente Cna Città di Firenze – ma servono basi solide. È fondamentale che si tratti di un progetto serio, con regole chiare e una gestione sostenibile, attenta agli aspetti ambientali, urbani ed economici. Ci auguriamo che l’idea non si spenga strada facendo e che non sia finalizzata solo al turismo. Oggi le sponde del fiume offrono ancora poche possibilità di utilizzo per chi vive la città. Per questo Cna propone di partire dalle basi: realizzare piste ciclabili, sentieri pedonali, aree verdi attrezzate e punti ristoro per restituire l’Arno ai fiorentini e farlo tornare parte della vita quotidiana".

Più istituzionale ma comunque favorevole la posizione di Confesercenti Firenze, che con Lapo Cantini ribadisce la storica attenzione dell’associazione per il tema: "Nei nostri documenti programmatici la valorizzazione dell’Arno è sempre presente. Immaginare un parco fluviale, accessibile e vissuto, è una delle sfide future per la città. Seguiremo con attenzione ogni sviluppo e siamo pronti a dare un contributo di idee e progetti, imprenditoriali e non".

Infine, chi riflette già da anni su questa visione è Jacopo Ferretti, direttore Confartigianato Firenze: "Firenze ha un vantaggio enorme. E’ attraversata da un fiume che può diventare parte integrante della vita urbana. Balneabile o meno, l’Arno va vissuto. L’idea è ambiziosa, ma realizzabile. Servono coraggio e pianificazione: se a Parigi ci sono riusciti con la Senna, possiamo farlo anche noi".

Rossella Conte