FABRIZIO VINCENTI
Cronaca

Museo Risorgimento: Sos “Rischiamo di morire“

Sempre meno i fondi della Provincia che lo ospita a Palazzo Ducale “Tuteliamo la memoria storica nazionale ed i valori risorgimentali“.

Alcuni dei cimeli esposti al Museo del Risorgimento di Palazzo Ducale

Alcuni dei cimeli esposti al Museo del Risorgimento di Palazzo Ducale

L’appello, un vero Sos, viene da dentro lo stesso Palazzo Ducale della Provincia: il Museo del Risorgimento, ospitato in un’ala dell’edificio, non ce la fa più. Lo scrivono gli stessi volontari che curano l’apertura dello spazio – dopo che la questione era stata sollevata dal professor Luciano Luciani – con un appello sulla pagina Facebook degli Amici del Museo nel quale si ribadisce che, comunque, l’istituzione ufficialmente responsabile del Museo è la stessa Provincia, che gestisce il sito internet ufficiale.

"L’Ente, a causa della riduzione di competenze, – si legge – ha sempre meno risorse ed in particolare risultano azzerati i finanziamenti per il settore cultura. Il museo, un piccolo gioiello riportato alla vita con ingenti investimenti grazie all’impegno di associazioni ed amministratori, con un impressionante quantità di materiale ancora non esposto, rischia di morire. Per questo, sull’esempio di altre esperienze, adeguandoci cerchiamo di allargare la base degli uomini e donne di buona volontà che hanno a cuore la memoria storica nazionale ed i valori risorgimentali. Condividiamo l’appello del prof. Luciano Luciani per dare un futuro certo al Museo del Risorgimento di Lucca, intitolato al mai dimenticato amico e bersagliere, cav. Maurizio Baldini".

All’appello ha risposto il sindaco di Viareggio Del Ghingaro che si è dichiarato disponibile a intervenire. "Il Comune di Viareggio – ha spiegato il sindaco – si dichiara disponibile ad avviare un dialogo concreto con l’associazione Amici del Museo del Risorgimento, per valutare insieme le modalità di una collaborazione che possa garantire continuità e dignità a questo importante spazio di cultura". Una proposta che, secondo il gruppo di volontari, dovrebbe però venire prima di tutto dal Comune di Lucca.

"La disponibilità è senz’altro gradita – hanno replicato – ed il sindaco del Ghingaro ha manifestato interesse e supporto alle iniziative del Museo anche quando era sindaco di Capannori. Però riteniamo che il Comune di Lucca, che ha già organizzato alcune mostre con i reperti conservati al Museo, saprà manifestare disponibilità e lungimiranza sulla questione". Il Museo del Risorgimento di Lucca, come detto, è però di proprietà della Provincia di Lucca che ha provveduto a restaurarlo e inaugurarlo nel 2013. Nel corso di quest’anno ha stanziato 1500 euro per l’adesione del Museo, così come negli anni precedenti, al Sistema Museale il cui soggetto capofila è la Fondazione Paolo Cresci, che è ospitato sempre a Palazzo Ducale e di cui la stessa Provincia fa parte esprimendo anche il presidente. Almeno per il momento, però, nessun coinvolgimento è stato avviato verso il Comune di Lucca, come conferma l’assessore alla Cultura Mia Pisano. "Non ho mai avuto incontri sul tema né richieste specifiche – spiega – peraltro questa istituzione culturale mi risulta essere di proprietà della Provincia".