
L’immagine dello show sugli spalti scelta sui social da J.Lo per salutare Lucca e l’Italia
Lucca, 29 luglio 2025 – Appena spente le luci sul Summer 2025, con il direttore artistico, ideatore e organizzatore del festival Mimmo D’Alessandro, proviamo a tracciare un bilancio di questa edizione e a gettare uno sguardo sul futuro della manifestazione e sul suo rapporto con la città.
Cosa dicono i numeri 2025?
“Credo che 110mila biglietti venduti siano un risultato soddisfacente, visto che è stato un anno duro per tutti. Abbiamo puntato sulla qualità delle proposte e sono felice di aver visto alla fine di ogni concerto la gioia negli occhi della gente, che è quello che ti ripaga di ogni fatica. La nostra è la manifestazione più importante in Italia per la qualità, lo stile e il modo di lavorare”.
Riesce a far capire quanto sia difficile organizzare un festival di queste dimensioni?
“Quando ho iniziato tanti anni fa questo era il lavoro più bello del mondo: mi alzavo la mattina e mi dicevo “che bello andare a lavorare!“. C’era in tutti noi tanta energia, entusiasmo e creatività. Oggi purtroppo la buorcrazia ti toglie tutto questo, ti abbatte. Se io dovessi iniziare adesso non lo farei più. E sono preoccupato per il futuro: oggi è piu facile organizzare una guerra che un concerto. C’è troppa gente che lavora contro, che cerca di creare problemi per far valere il suo piccolo potere, per sentirsi più forte e più potente. E ogni anno che passa è sempre peggio. Alla fine di ogni concerto sei contento per la gente, ma non te la godi più, sei troppo stanco e stressato anche per salutare gli amici”.
Quindi i più grandi ringraziamenti vanno allo staff?
“Il nostro goal è divertire le persone e dietro c’è gente che si spacca veramente in due ma anche in quattro per arrivare alla fine. Ringrazio quindi tutti quelli che lavorano per noi e con noi, tutti gli sponsor che ci permettono di andare avanti, i fornitori che collaborano con noi, tutte le forze dell’ordine e i volontari, chi vive la manifestazione. Ovviamente il ringraziamento più grande va a chi compra i biglietti.Senza di loro non c’è niente”.
C’è stato comunque un concerto più difficile degli altri?
“Sinceramente no. Anche gli artisti quest’anno sono stati particolarmente tranquilli”.
E un concerto preferito?
“Non lo dico neanche sotto tortura... E’ come chiedere quale figlio preferisci”.
Si può ancora migliorare?
“Sempre. Lo facciamo ogni anno, anche nelle piccole cose”.
Sogni nel cassetto?
“Sapete quanta gente si ferma a leggere i cartelloni con la nostra storia e rimane meravigliata? Ma non solo le persone, italiane e straniere. Parlo dei management e degli ospiti degli artisti. Gli artisti no, quelli ormai ci conoscono tutti. Voglio dire, ci rimane ben poco, ma siamo pronti a cogliere l’occasione”.
E Paul McCartney?
“Ora è impegnato nel tour americano. Se l’anno prossimo programmerà concerti in Europa noi ci saremo. Ha 83 anni ed è ancora in gran forma. Come il maestro Muti: visto come ha diretto sul nostro palco? Parliamo di veri fenomeni”.
Qualche nome a breve?
“Non annunceremo niente finché non avremo definito tutto con le istituzioni. Naturalmente abbiamo già diversi contatti ma abbiamo deciso di aspettare”.
Proprio ieri il sindaco ha scritto sui social che i grandi eventi potranno continuare a svolgersi nei luoghi iconici della città...
“E’ un ottimo inizio. Perché ripeto che abbiamo necessità di programmare con tranquillità e non ricominciare ogni anno tutto da capo. Mi piacerebbe però che si prendesse posizione anche su associazioni, comitati cittadini e personaggi che vorrebbero far finire il festival. Perché Lucca deve essere orgogliosa di un festival di qualità che la promuove in giro per il mondo”.