FABRIZIO VINCENTI
Cronaca

Lo scontro sul futuro dell’acqua “Geal deve essere salvata oggi“

Gruppo salviamo la Nostra Acqua ribatte alla presa di posizione dei capigruppo delle forze di maggioranza .

Gruppo salviamo la Nostra Acqua ribatte alla presa di posizione dei capigruppo delle forze di maggioranza .

Gruppo salviamo la Nostra Acqua ribatte alla presa di posizione dei capigruppo delle forze di maggioranza .

"Spiace che la pletora di inesattezze e imprecisioni che ormai caratterizza il dibattito sul futuro di Geal venga alimentata, oltre che dal centrosinistra, anche dai capigruppo della maggioranza". Lo afferma in una nota il Gruppo Salviamo la nostra acqua che risponde così alla presa di posizione del centrodestra lucchese che nei giorni scorsi aveva ricordato che l’acqua lucchese appartiene al demanio e quindi allo Stato e che comunque l’amministrazione Tambellini ha aperto la strada alla confluenza di Geal in Gaia.

"Si tratta di un’affermazione che non ha niente a che spartire con la questione Geal – si legge nella replica – e di un’insinuazione fuorviante. Che l’acqua appartenga allo Stato e sia pubblica per legge è una cosa pacifica che non ha bisogno di chiarimenti, ma il futuro di Geal dipende non dalla titolarità della risorsa idrica, bensì dall’individuazione del soggetto (l’Autorità idrica piuttosto che il Comune di Lucca) che abbia il potere di organizzare e gestire il servizio idrico integrato nella Città di Lucca".

In sostanza, per il Gruppo Salviamo la nostra acqua non si sta discutendo su chi sia il proprietario dell’acqua lucchese, ma su quale sia l’istituzione che ha il diritto di organizzare la gestione del servizio idrico: se il Comune (come avvenuto fino ad adesso) oppure l’Autorità idrica regionale. Critiche e precisazioni anche sull’inerzia politico-amministrativa della precedente giunta.

"Forse i capigruppo di maggioranza non lo hanno notato – prosegue la nota del Comitato – ma il procedimento di confluenza di Geal in Gaia è stato sospeso su pressione proprio dell’Autorità idrica toscana e della società apuana. E il motivo è chiaro a tutti: il ricorso presentato dal Comune di Lucca per ottenere il riconoscimento del diritto alla salvaguardia del servizio idrico lucchese ai sensi dell’articolo 147 del decreto legislativo numero 152/2006 è tutt’altro che infondato, tanto è che il Tar ha accolto una prima impugnativa e la stessa Amministrazione comunale ha già conferito ai propri legali un nuovo mandato per proseguire la battaglia giudiziaria per il riconoscimento del diritto del Comune di Lucca di continuare a gestire in proprio e in autonomia il proprio servizio idrico (come risulta dalle determine pubblicate sull’albo pretorio dell’Ente). E in questo contesto, vogliamo mandare un messaggio chiaro ai rappresentanti della maggioranza in consiglio comunale, al sindaco Pardini e all’amministrazione tutta: questo non è il momento per recriminare sul passato, questo è il momento di agire per la difesa del servizio idrico lucchese, per evitare che venga affidato a gestori regionali (Gaia, multiutility) più costosi per i cittadini e meno efficienti.

"Da cittadini lucchesi – chiude il Comitato – interessati a che Lucca continui nella gestione autonoma della propria acqua, dall’amministrazione comunale non vogliamo più chiacchiere, ma fatti. Perché si, l’autonomia (e quindi l’eccellenza) del servizio idrico lucchese può oggi essere preservata: ma il potere (e quindi la responsabilità) di conseguire questo risultato, ricade solo ed esclusivamente sui nostri attuali amministratori”.