
Andrea Gambogi con la bandiera del Parco Alpi Apuane sul Monte Bianco
Festeggiare i 50 anni sulla vetta del monte Bianco, a quota 4.806 metri, non è cosa per tutti, ma l’evento non è stato proibitivo per il lucchese Andrea Gambogi, già conosciuto nel mondo dello sport dall’atletica,dove da tanti anni milita nel Gp. Parco Alpi Apuane, all’alpinismo, al ciclismo e nella vita di tutti i giorni è titolare dell’area sosta per camper "Il Serchio" di Lucca. A poche ore dal ritorno a casa dalla Val d’Aosta, rilassato e sereno, come avesse fatto una passeggiata sulle mura, Gambogi ci racconta i suoi due giorni trascorsi in alta quota sulle Alpi. Arrivato da Lucca a Chamonix in auto, ha prima percorso a piedi in circa tre ore i mille metri di dislivello fino al Rifugio Teté Rousse a quota 3.100 per il pernottamento. Alle 4 del mattino del giorno successivo di nuovo in cammino, insieme alla fidata e professionale guida alpina Marco, in direzione del rifugio Gouter o Goutier a quota 3.830, percorrendo l’omonimo canale da affrontare sempre nella prima mattinata per il pericolo di caduta sassi e di slavine, dove Andrea Gambogi e la guida sono giunti dopo 6 ore e hanno effettuato una sosta per una breve colazione. Da qui l’arrampicata finale con piccozze e ramponi verso la cima della vetta regina d’Europa raggiunta intorno a mezzogiorno (FOTO), immortalando l’evento con una foto dell’alpinista lucchese con lo striscione del Parco Alpi Apuane.
"Da anni pensavo - ci dice Gambogi – di raggiungere la vetta del Monte Bianco dopo essere salito in quasi tutte le vette alpine, sopra i 4mila metri, dal Cervino a Capanna Margherita a Castore, nell’occasione insieme all’amico Paolo Petrozzino, al Gran Paradiso ed altri. Comunque per chi vuole affrontare le montagne non dimenticare mai di affidarsi alle guide alpine, professioniste, che conoscono alla perfezione percorsi e caratteristiche nelle varie montagne. Non dimenticare poi che se in salita serve soprattutto la forza fisica, in discesa, oltre la potenza muscolare, è importante e soprattutto la massima concentrazione in ogni metro percorso. Durante la salita è importante portarsi dietro uno zaino ben fornito di sostanze alimentari, come barrette energetiche, acqua, gel, gelatine". Il prossimo appuntamento? "Ho già programmato a gennaio di andare in Argentina sull’Aconcagua, che si trova sulla Cordigliera delle Ande, della quale, con i suoi 6.962 metri di altezza, è la massima cima, oltre a essere il rilievo più alto dell’emisfero australe. Voglio subito precisare che non è un azzardo da parte mia sfiorare i 7 mila metri, dato che in passato ho raggiunto diverse vette di tale quota in Nepal. Ora però è il momento di dare tutta la a mia attenzione all’area sosta per camper Il Serchio. Poi verrà l’ Aconcagua".
Dino Magistrelli