GIULIA PRETE
Cronaca

Il Film Festival premia Amelio “Lucca, città bellissima qui mi sento come a casa“

Il regista ha incontrato la stampa e successivamente ha tenuto una masterclass gremita di studenti, preceduta dalla proiezione del film "Il signore delle formiche".

Il regista ha incontrato la stampa e successivamente ha tenuto una masterclass gremita di studenti, preceduta dalla proiezione del film "Il signore delle formiche".

Il regista ha incontrato la stampa e successivamente ha tenuto una masterclass gremita di studenti, preceduta dalla proiezione del film "Il signore delle formiche".

La quarta giornata del Lucca Film Festival ha nuovamente avuto come protagonista Gianni Amelio, tornato sotto i riflettori dopo il premio alla carriera ricevuto al cinema Astra martedì sera. Il regista, tra i più apprezzati del panorama italiano e internazionale, è stato accolto ieri mattina al Cinema Centrale, dove ha incontrato la stampa e successivamente ha tenuto una masterclass gremita di studenti, preceduta dalla proiezione del film "Il signore delle formiche".

Davanti ai giornalisti, Amelio non ha nascosto il proprio legame con la città: "A Lucca sono come a casa - ha rivelato - È la quarta volta che presento qui un mio film e ogni volta sento l’abbraccio caloroso del pubblico". E sul festival ha aggiunto: "Un’accoglienza davvero speciale".

Non sono mancate riflessioni sull’impegno civile del cinema, tema caro ad Amelio e che attraversa gran parte della sua produzione: "Un film deve emozionare, ma se riesce anche a far riflettere allora ben venga - ha commentato - Non si può e non si deve separare la visione dalla vita di tutti i giorni. Ogni regista dovrebbe provarci, soprattutto nei tempi difficili che stiamo vivendo".

Un pensiero che ha trovato immediata risonanza nella sala, confermando la sua idea di un cinema che non si limita a intrattenere, ma diventa strumento di crescita collettiva.

Il momento più atteso della mattinata è stato l’incontro con gli studenti, che Amelio ha voluto trasformare in un dialogo sincero e diretto: "Chi di voi sogna di lavorare nel cinema?" ha chiesto, e decine di mani alzate hanno riempito la sala, suscitando in lui commozione e curiosità. L’entusiasmo dei ragazzi ha dato vita a un confronto vivo, fatto di domande, osservazioni e riflessioni. Gli studenti hanno condiviso le proprie impressioni su Il signore delle formiche, soffermandosi in particolare sui sentimenti di rabbia e amarezza che attraversano la pellicola e sulla celebre scena del processo, caratterizzata da un primo piano di oltre sette minuti, diventata ormai un simbolo della forza espressiva di Amelio. Il regista ha accolto con attenzione e gratitudine le osservazioni, rilanciando il significato profondo del film: "Tengo molto a questo incontro con i giovani. La vicenda racconta un processo per plagio in cui la parola "omosessuale" veniva mascherata. Ancora oggi ci sono bullizzazioni e discriminazioni verso chi è percepito come diverso. Spero che il film stimoli nei giovani consapevolezza e crescita". Un messaggio che ha reso la mattinata ancora più intensa, trasformando la sala in un luogo di scambio umano oltre che culturale.

Infine, un consiglio personale agli aspiranti registi, che ha assunto il tono di un vero e proprio testamento artistico: "Il talento, senza carattere, non vale niente. Il regista deve saper tenere il timone della barca. Vi auguro di avere tanto carattere, perché è adesso, alla vostra età, che va tirato fuori".

Parole che i ragazzi hanno accolto in silenzio, con la concentrazione e il rispetto che si riservano alle lezioni destinate a lasciare il segno.

Nonostante la sua fama internazionale e il riconoscimento unanime della critica, Amelio ha più volte ribadito di non amare l’appellativo di "maestro": preferisce che a parlare sia il suo cinema, le sue storie, le emozioni che riesce a trasmettere. Eppure, l’accoglienza del pubblico lucchese e l’affetto dei giovani in sala lo hanno circondato di quell’aura che inevitabilmente appartiene ai grandi del cinema. Un applauso lungo e sentito ha poi chiuso l’incontro, suggellando ancora una volta il legame speciale tra Gianni Amelio e la città di Lucca, trasformando la giornata in un vero viaggio dentro il suo cinema, i suoi ideali e la sua umanità.

Giulia Prete