
Il team mostra il razzo Minerva per cui Gioiele ha progettato il sistema Mulerna
Lucca, 22 giugno 2025 – Gioele Bernardini, giovane lucchese e studente di ingegneria aerospaziale alla Sapienza di Roma, ha rappresentato l’Italia all’International Rocket Engineering Competition negli Stati Uniti, una delle competizioni più prestigiose al mondo per razzi sperimentali. Selezionato tra oltre 200 studenti, Gioele ha progettato il sistema di espulsione del paracadute del razzo Minerva 2, che ha battezzato “Mulerna” in onore della sua terra d’origine e del nonno, da poco scomparso. Dopo aver superato i controlli tecnici, il razzo è stato lanciato nel deserto del Chihuahua, in Texas: un solo tentativo, purtroppo senza il risultato sperato. Ma per Gioele resta un’esperienza straordinaria e un motivo di grande orgoglio per tutta la comunità lucchese.
Sei arrivato in Texas a rappresentare l’Italia in una delle competizioni aerospaziali più importanti al mondo: come ci si sente?
“Io con tutto il team ci siamo senti molto orgogliosi di rappresentare l’Italia, forse perché partivamo direttamente dalla capitale o forse perché ci portavamo dietro una bandiera alta 3 metri ma comunque ogni volta che ci veniva chiesto da dove venissimo rispondevamo con grande fierezza”.
Hai deciso di chiamare il tuo sistema ‘Mulerna‘, in omaggio alla località dove sei cresciuto e dove hanno vissuto i tuoi nonni. Quanto contano per te le tue radici e che ruolo hanno avuto nel tuo percorso?
“Come si intuisce nella scelta del nome riconosco pienamente che i luoghi e le persone del mio passato (e presente) costituiscono i mattoni su cui sto costruendo il mio futuro, e se posso omaggiarli in qualche modo non perdo l’occasione. In particolare in questo caso ho voluto fare un riferimento a mio nonno che è stato il mio più grande tifoso durante la realizzazione di questo progetto, è stato un peccato che non l’abbia potuto veder decollare”.
Qual è stato il momento più emozionante di questa avventura? Anche se la gara non è andata come speravi immagino sia stata comunque una grande soddisfazione...
“Sicuramente il momento più emozionante è stato il decollo ed il volo, anche se ora me ne rimangono sentimenti contrastanti visto il finale. Però era la nostra prima competizione a pochi è andato tutto bene subito, credo che già essere riusciti a lanciare sia stato un successo. Se invece parliamo dei momenti che più terrò stretti con me sicuramente saranno i primi due giorni di competizione, dove con il nostro razzo esposto abbiamo parlato con tutti gli altri team del nostro e dei loro razzi, scambiandoci opinioni e complimenti, conoscendo ognuno il tempo e il cuore che avevano messo in quei progetti”.
Sogni e progetti futuri?
“Dopo la laurea vorrei provare ad accedere ad un master che offrono in Sapienza che consiste in sei mesi di lezioni e poi sei mesi di tirocinio in una delle aziende sponsor. Io vorrei passare da questo per entrare in Avio dove si fanno i motori per il Vega, un vettore spaziale fatto per la maggior parte in Italia”.