
Edoardo Mannucci, direttore di Diabetologia e Malattie del Metabolismo di Careggi
Firenze, 18 giugno 2025 – Aumenta l’incidenza del diabete in Italia. Negli ultimi trent’anni la diffusione di quello di tipo due è più che raddoppiata e oggi si assesta mediamente attorno al 7% della popolazione, con picchi sopra l’8 in alcune regioni del Sud. I dati rilevati dalle principali società scientifiche e monitorati dall’Istituto Superiore di Sanità registrano, almeno, quattro milioni di italiani con diabete diagnosticato, oltre il 90 per cento dei quali con diabete di tipo due, mentre, secondo le stime, un altro milione vive con la patologia, ma non ne è a conoscenza per mancata diagnosi. Ma da qualche settimana sono a disposizione nuove opportunità di cura e la Toscana non è rimasta a guardare.
“La prevalenza del diabete è in crescita anche nella regione Toscana – spiega Edoardo Mannucci, professore dell’Università di Firenze e direttore di Diabetologia e Malattie del Metabolismo di Careggi –. I dati di riferimento sono quelli dell’Agenzia Regionale di Sanità, la quale rileva che i diabetici noti, riconosciuti come tali, hanno già superato il 7 per cento della popolazione e sono in progressiva crescita. Per fare un confronto, circa 15 anni fa erano poco più del 4 per cento. Questo trend è in parte legato all’invecchiamento della popolazione. Naturalmente è in aumento anche la prevalenza dell’obesità, che è strettamente legata al diabete di tipo due, sebbene la percentuale sia leggermente inferiore a quella di altre Regioni italiane, ma è in crescita. Tutto ciò ha ricadute sulla salute pubblica, in quanto il diabete funziona da fattore di rischio per una serie di patologie, che comportano un carico aggiuntivo dovuto alla necessità di curare le complicanze. Rappresenta un problema per il singolo paziente e per tutto il sistema salute che impegna grandi risorse economiche, di tipo organizzativo e di personale. In una fase in cui la disponibilità di risorse per la sanità pubblica è decrescente, si cerca di utilizzare al meglio le risorse pubbliche ancora disponibili indirizzandole al diabete, per il quale esiste una notevole sensibilità da parte delle istituzioni”.

In Toscana, da quanto risulta, si è tenuta in piedi la Rete dei servizi specialistici di diabetologia, che in altre Regioni è stata quasi smantellata. È in corso, inoltre, un progressivo coinvolgimento della medicina generale nella cura del diabete di tipo due, in maniera integrata con la diabetologia ma anche attraverso percorsi assistenziali condivisi tra la medicina generale e la diabetologia. “Portiamo avanti – spiega ancora Mannucci – sia iniziative con le Case di comunità, dove singoli diabetologi possono recarsi per fare alcune visite per gruppi di MMG sia i teleconsulti tra medico di medicina generale e diabetologo, attività codificata con condivisione di dati e cartelle”.
Adesso è in arrivo anche una nuova possibilità di cura. Tirzepatide, doppio agonista di GIP e GPL-1, è stato inserito in Nota 100 da Aifa, che ne ha approvato la rimborsabilità per il diabete di tipo due. Si tratta di una molecola ritenuta molto efficace sia sul fronte dell’obesità sia sul fronte del diabete di tipo due. “Tirzepatide è prescrivibile regolarmente dal 13 marzo, inserito già nel sistema di prescrizione delle ricette e già disponibile nel circuito di distribuzione”, assicura Mannucci, esortando le altre regioni a fare come la Toscana. Soddisfazione è stata espressa da Marco Sonnini, presidente Federazione Toscana Diabete: “Il farmaco da noi è già disponibile. Diciamo che questa volta occorre fare un plauso poiché è arrivata la disponibilità del farmaco prima ancora che le associazioni dei pazienti venissero a conoscenza della possibilità di utilizzo”.