
Da settembre niente più cellulari in classe anche alle superiori
Lucca, 19 giugno 2025 – C’è un bocciato senza appello già ufficializzato in questo periodo di prove di maturità. E’ il cellulare che il ministro Valditara ora “espelle“ con apposita circolare anche dagli istituti superiori. L’indicazione è già arrivata ai dirigenti scolastici e ai coordinatori delle scuole paritarie, ma dal dire al fare il passo non è sempre così automatico.
“Il divieto imposto dal ministro Valditara è senz’altro cosa buona e giusta – commenta Donatella Buonriposi, che per tanti anni ha ricoperto il ruolo di dirigente del Provveditorato di Lucca e Massa Carrara, in pensione da fine agosto 2023, ma con incarichi mirati al contenimento della dispersione scolastica –. Il problema è farlo rispettare. Non ci riescono le famiglie, immaginarsi a scuola dove è tutto ovviamente più complicato. Anche perché se l’indicazione è arrivata al dirigente poi dentro la classe è il professore a doversi impegnare per farla rispettare. Sarebbe importante vigilare affinché questa disposizione venisse effettivamente attuata come già succede nelle scuole paritarie, dove la mattina i ragazzi lasciano i cellulare in una cassetta custodita e poi si rivolgono alla addetta qualora ne avessero necessità per contattare la famiglia“.
“Sarebbe un passo importante – sottolinea Donatella Buonriposi – perché lo sappiamo tutti, con l’intelligenza artificiale è facile copiare testi e buttare giù intere lezioni. Così si falsano le performance scolastiche e certo non migliora la propria formazione. E poi comunque il cellulare rappresenta sempre un motivo di distrazione durante l’ora di lezione. A scuola è senz’altro più nemico che amico, bisogna imparare a gestirlo. Anche perchè sappiamo quanto possa creare dipendenza“. Su questo punto in particolare converge anche il pensiero di Daniela Venturi, dirigente scolastica dell’Isi Pertini: “Penso che il Ministro abbia ragione sul fatto che il cellulare è una grossa fonte di distrazione anche per gli adulti, d’altra parte – evidenzia la preside – non sono sicura che la proibizione assoluta sia la strada migliore per l’educazione all’uso consapevole. Occorre tenere conto che per uso didattico è comunque uno strumento potente e utilissimo, per esempio per gli alunni stranieri per i quali sono molto utili le app di traduzione, anche con l’uso dell’intelligenza artificiale“.
Laura Sartini