Cellulari in classe: come comportarsi? Il tema è caldo tanto da suscitare spesso il dibattito tra studenti, genitori e insegnanti di fronte a strumenti dei quali ormai non si riesce a fare a meno, ma il cui uso scorretto e prolungato rischia di causare danni, oltre a ripercuotersi negativamente sul percorso scolastico degli alunni.
"L’utilizzo dei dispositivi elettronici ha dei rischi per la salute psicofisica di bambini e ragazzi e può sfociare anche in forme di dipendenza - spiega la psicologa Simona Cotroneo, responsabile del progetto "Fairplay" sulla prevenzione del disagio giovanile -. In più, l’uso di cellulari e computer può influire negativamente su sonno, relazioni interpersonali e rendimento scolastico". Il consiglio di Cotroneo è, dunque, quello di "educare fin dalla primissima infanzia all’uso dei media, senza vietarli, ma cercare di ritardare l’ingresso del bambino o ragazzo nel mondo virtuale". "Come per guidare la macchina serve la patente - conclude -, così per navigare nel digitale servirebbe il patentino".
Per quanto riguarda l’uso dei cellulari a scuola, come spiega Salvatore Caruso, dirigente del Matteotti, "per le scuole primarie e secondarie di primo grado c’è una normativa che vieta il telefonino in classe. Per le superiori, invece, non esiste ancora una legge, quindi i vari istituti possono autoregolamentarsi".
Al Matteotti, per esempio, viene chiesto agli studenti di consegnare il cellulare all’inizio delle lezioni e viene restituito al cambio dell’ora se ci sono esigenze particolari. Ma, precisa Caruso:" Il problema è che i genitori spesso non sono collaborativi e pretendono che i figli tengano il cellulare acceso anche durante l’orario scolastico". Secondo il dirigente servirebbe invece "una maggiore sinergia tra istituti scolastici e famiglie proprio per aiutare anche gli studenti a accettare più facilmente queste ‘regole’". "Al Santoni - racconta il dirigente Maurizio Berni - abbiamo avuto lo scorso anno diversi studenti sanzionati per un uso inappropriato del cellulare. E’ necessario distinguere l’uso dei media a scopi didattici dall’abuso che spesso viene fatto".
Per quanto riguarda le regole da seguire, aggiunge "o chiediamo agli studenti di consegnare il cellulare alla cattedra o di tenerlo negli zaini. O ancora qualche docente chiede che venga messo sul banco così da tenerlo maggiormente sotto controllo, per esempio durante i compiti in classe". Sulle sanzioni applicate, Berni spiega "che in prima battuta si agisce con una nota disciplinare, più note possono portare anche alla sospensione che cerchiamo di commutare in esperienze sociali, per esempio da svolgere alla Caritas".
Stefania Tavella