
La brutale aggressione è avvenuta nei pressi dell’entrata del locale sul lungomare di Marina di Pisa
"Non dimenticherò mai gli occhi di uno degli aggressori: non erano quelli di una persona normale, trasmettevano cattiveria pura". È un ricordo doloroso quello di Paolo (nome di fantasia), ragazzo di 21 anni di Lucca che, nella notte tra venerdì e sabato scorsi, è stato aggredito e pestato selvaggiamente a Marina di Pisa insieme a un amico. A dare la notizia il collega di 50Canale Gabriele Altemura, che per primo ha intervistato i due giovani, all’indomani dell’accaduto. Erano circa le 3.45 quando i due ragazzi escono da un locale del lungomare pisano.
L’indomani Paolo avrebbe dovuto prendere un volo dal Galilei per raggiungere Gallipoli, dove lo aspettava una vacanza estiva. Ma quell’aereo non lo prenderà mai. A circa 50 metri dal locale, senza alcun motivo apparente, i due vengono fermati da un gruppo numeroso. Sono una quindicina, forse venti, tra i 18 e i 25 anni, di etnie diverse. Alcuni, secondo il racconto della vittima, sembravano sotto l’effetto di sostanze stupefacenti pesanti. "Non li avevamo mai visti prima – racconta Paolo a La Nazione – eppure uno si è avvicinato al mio amico, lo ha accusato di averlo guardato male e gli ha tirato una testata in faccia". In un attimo scoppia l’inferno.
"Si sono scagliati contro di noi con una foga animalesca. Il mio amico era sul lato della strada ed è riuscito a divincolarsi per chiedere aiuto. Io invece, schiacciato contro il muro, sono stato massacrato da una decina di loro". Il giovane viene colpito molte volte, lanciato contro una macchina e buttato in terra, dove la foga del branco non si ferma neanche un attimo. "Non so quanto sia durato, forse pochi minuti, ma è stato un inferno. Credevo di non uscirne vivo. Mi dicevano: ‘A casa non ci torni’, con sguardi feroci". Uno degli aggressori, mentre Paolo era a terra, si è accovacciato su di lui per chiedergli dei soldi, tentando di sfilarglieli dalla tasca. "Ci siamo guardati per un istante, e ancora adesso provo disgusto al pensiero di quello sguardo: occhi spalancati, rossi – probabilmente per sostanze stupefacenti – e pieni di cattiveria".
Fortunatamente, l’amico riesce ad avvisare i buttafuori del locale, che intervengono poco prima prima dell’arrivo di una volante. Il branco si disperde in pochi secondi: l’incubo finisce, ma le conseguenze restano. Paolo ha una prognosi di 30 giorni, fratture al volto, sotto l’occhio e una lesione importante alla mandibola. Il setto nasale è frantumato e ha perso la sensibilità sulla parte sinistra del viso. "Non so perché ci abbiano fatto questo – dice con amarezza – ma sempre più spesso sento di episodi simili. Non penso neanche che volessero rapinarci: probabilmente era solo il loro modo malato di divertirsi. Ed è inaccettabile". La famiglia del giovane affida alle colonne del giornale un messaggio: "Crediamo nella giustizia delle forze dell’ordine e non in quella fai-da-te. Ci auguriamo che le istituzioni non ignorino quanto è accaduto e si impegnino davvero per rafforzare la sicurezza sul litorale. Perché finché ci saranno in giro questi branchi, i nostri figli non saranno mai al sicuro".
Mario Ferrari