
Il consigliere dem, Andrea Montefiori
Il caro-ombrellone e la penuria di spiagge libere continuano, nonostante la bella stagione stia volgendo verso il finale, a tener banco. Ad intervenire nel dibattito è Andrea Montefiori, consigliere dem alla Spezia. "Forse quest’anno, la discussione è ancora più accesa perché si accompagna a un diffuso impoverimento delle famiglie, mentre il nostro paese, e la Liguria in particolare, sconta un sistema turistico segnato dalla carenza di spazi utilizzabili liberamente e da prezzi alti per i servizi offerti dai privati. Rivolgersi agli stabilimenti balneari, in diversi casi, diventa una scelta quasi obbligata dal fatto che le spiagge libere, o le spiagge libere attrezzate, sono pressoché inesistenti. Ma i costi sono davvero molto alti e non sostenibili" esordisce. Per Montefiori non si tratta di "una crociata contro le concessioni degli stabilimenti balneari". "La questione va affrontata senza utilizzare l’accetta e la giusta necessità di rimuovere situazioni di monopolio non si può risolvere liquidando chi ha investito e fatto progetti a lungo termine in virtù di regole, normative e concessioni rilasciate dallo stato".
Detto ciò, invoca da parte della politica "il coraggio di riformare il settore, anche alla luce delle direttive europee mettendo al centro l’interesse dei cittadini rispetto alla fruizione di aree pubbliche". Inoltre, in riferimento alla legge regionale del 2008, che fissa nel 40% il limite minimo di spiagge libere e libere attrezzate per Comune, chiede che si escluda dal conteggio la parte di scogliera. "Una presa in giro per le persone". Riguardo le concessioni, il consigliere dem auspica un tetto dei prezzi da praticare, "introducendo una proporzionalità rispetto al canone di concessione. Mi chiedo perché non ci si preoccupi delle sopraffazioni che l’attuale organizzazione del sistema impone ai cittadini". Allargando lo sguardo, chiede anche servizi igienici, docce, sorveglianza, ma anche di garantire l’accesso alle spiagge spesso minato da frane e smottamenti. "Evidentemente mancano la sensibilità, la consapevolezza e la volontà di chi amministra. Sono principi fondamentali e inderogabili, secondo me, gli stessi che hanno mosso la battaglia del comitato contro il Masterplan all’Isola Palmaria - conclude - , per impedire l’ennesima sottrazione di spazi di costa a esclusivo vantaggio di interessi privati".
Chiara Tenca