MATTEO MARCELLO
Cronaca

Una Caretta caretta a Monterosso. Il Parco rafforza il monitoraggio

La tartaruga potrebbe tornare per deporre le uova. L’ente ha diffuso un vademecum con le buone pratiche

La tartaruga Caretta caretta arrivata giovedì sera sulla spiaggia di Monterosso

La tartaruga Caretta caretta arrivata giovedì sera sulla spiaggia di Monterosso

MONTEROSSOÈ spuntata dal mare, ha fatto un giretto sulla spiaggia, e poi è tornata in acqua. Una fugace visita di perlustrazione in attesa di deporre le uova? Chissà: certo è che da giovedì sera, a Monterosso, è scattato il protocollo di monitoraggio legato alla nidificazione della tartaruga Caretta caretta. Dopo quanto accaduto a San Terenzo – dove i tecnici di Arpal hanno certificato l’assenza di nido dopo l’avvistamento avvenuto mercoledì notte – un altro episodio coinvolge il Parco nazionale delle Cinque terre. A dare l’allarme, giovedì sera, due turiste, che hanno segnalato al Parco e al 1530 della Guardia Costiera la presenza di una tartaruga sulla spiaggia di Monterosso. Il Parco ha così attivato il protocollo di segnalazione dell’Area marina protetta, allertando immediatamente le autorità competenti e intervenendo tempestivamente sul posto con i propri tecnici.

"Il comportamento dell’animale suggerisce una possibile esplorazione per la deposizione delle uova, e non si esclude un suo ritorno nei prossimi giorni per nidificare" spiegano dagli uffici dell’ente di Manarola, che hanno rafforzato il monitoraggio della zona, in contatto con il Glit, il Gruppo ligure tartarughe, rete di esperti attiva dal 2021 che comprende l’Acquario di Genova, Arpal, Università di Genova e Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta. Il Parco ha contestualmente diffuso un vademecum per informare residenti e turisti sulle prassi da seguire in caso di avvistamento, come chiamare il 1530 della Guardia costiera, avvisare il proprietario o concessionario dell’area in cui si trova la tartaruga, individuare il perimetro dello scavo, delimitandolo provvisoriamente, spostare lettini e ombrelloni prima dell’arrivo dei turisti, e non pulire la zona con alcun mezzo, così da evitare di cancellare le tracce. Negli ultimi anni, con l’aumento delle temperature marine, l’areale di nidificazione della Caretta caretta si sta spostando verso nord, rendendo le coste liguri un potenziale nuovo habitat. L’avvicinamento alla spiaggia può avere diverse motivazioni, come la ricerca di un sito idoneo alla nidificazione, ma anche il disorientamento causato da luci artificiali o dalla presenza umana. Al momento, in Liguria sono undici i siti di nidificazione certificati da Arpal, uno dei quali nello Spezzino, a Marinella.

Matteo Marcello