SONIA FARDELLI
Cronaca

Giovani Ranger europei al Parco. Tutti nel cuore della foresta per imparare a vivere con i lupi

Conservazione e giovani: l’area protetta accoglie ragazzi di 12 Paesi per studiare i grandi carnivori

Tantissimi ragazzi, tra i 14 e i 16 anni, hanno raggiunto il Casentino provenienti da 19 aree protette di 12 paesi. Un laboratorio per un nuovo metodo educativo per far capire le soluzioni per la convivenza con i lupi e altri grandi carnivori

Tantissimi ragazzi, tra i 14 e i 16 anni, hanno raggiunto il Casentino provenienti da 19 aree protette di 12 paesi. Un laboratorio per un nuovo metodo educativo per far capire le soluzioni per la convivenza con i lupi e altri grandi carnivori

di Sonia Fardelli

Convivenza tra esseri umani e grandi predatori. E’ questo il tema del campus internazionale Junior ranger che ha fatto arrivare nel Parco tantissimi ragazzi, tra i 14 e i 16 anni, provenienti da 19 aree protette di 12 paesi. Un laboratorio per un nuovo metodo educativo per far capire le soluzioni per la convivenza con i lupi e altri grandi carnivori. I giovani resteranno per una settimana nel cuore della foresta, imparando in modo pratico la conservazione della natura e la storia, la cultura e la biodiversità dell’area protetta. Una rappresentante del segretariato della Piattaforma UE, Sophie Evers, di Adelphi, ha partecipato alla prima giornata e ha illustrato gli sforzi della piattaforma a favore dei cinque grandi carnivori in Europa: il lupo, la lince, l’orso bruno, lo sciacallo dorato e il ghiottone. La conservazione e la gestione di questi animali è complessa, poiché le loro esigenze possono entrare in conflitto con le attività umane. Gli Junior rangers hanno interpretato il ruolo di abitanti in un villaggio in cui i lupi sono tornati dopo cento anni. Hanno dovuto calarsi nei panni di diversi personaggi, tra cui allevatori che avevano perso le pecore a causa dei lupi, cittadini preoccupati per i propri figli, guide naturalistiche interessate a promuovere un nuovo turismo legato ai lupi, l’amministrazione comunale che ha ricevuto finanziamenti per misure di mitigazione, scienziati e altri ancora.

E sempre riguardo al Parco, il progetto Life ShepForBio, reso famoso per la scuola per pastori, è stato oggetto di una visita di monitoraggio da parte della Commissione Europea, a cui hanno partecipato ricercatori ed esperti dall’università La Sapienza di Roma, Università degli studi di Firenze, Euromontana, Parco nazionale delle Foreste Casentinesi e Unione dei Comuni del Casentino. Presente anche Ilenia Babetto, project advisor della Commissione Europea, che ha avuto il compito di valutare lo stato del progetto. Tra le aree di progetto Life è stato inserito anche il massiccio del Pratomagno con i suoi pascoli. L’obiettivo è quello di conservare le praterie. Ilenia Babetto dell’agenzia Sinea ha commentato: "Siamo particolarmente soddisfatti di aver potuto constatare di persona una realtà così positiva e rappresentativa che può di diritto aspirare ai Life Awards, che celebrano i progetti che hanno dimostrato risultati eccezionali e un impatto positivo sull’ambiente. Anche il coinvolgimento delle scuole locali rappresenta un elemento di valore". Per il monitoraggio sul Pratomagno con i tecnici Dream Italia c’erano infatti anche quattro studenti del Liceo Scientifico Galileo Galilei di Poppi.